Cronaca

mercoledì 05 febbraio 2020

Spacciava al Parco Miralfiore, arrestato a Fano poi scarcerato nonostante colto per la sesta volta

Spacciava al Parco Miralfiore, arrestato a Fano poi scarcerato nonostante colto per la sesta volta

di Questura di Pesaro e Urbino

Prosegue, su disposizione del Sign. Questore di Pesaro, l'attività della Squadra Mobile nel contrasto allo spaccio condotto da stranieri di colore all'interno del locale Parco Miralfiore. 

In questo ultimo periodo gli Agenti avevano attenzionato un giovane
di colore particolarmente attivo nello spaccio di eroina ai tossicodipendenti locali; spaccio che si realizzava all'interno del citato parco. L'ormai raggiunta scaltrezza nella conduzione di tale illecita attività faceva si che ad ogni minimo sentore circa l'arrivo di persone sospette, che sarebbero potute corrispondere a forze di polizia, lo stesso era solito velocemente addentrarsi in mezzo alla boscaglia per sottrarsi ad ogni controllo.

Venuti a conoscenza che lo straniero proveniva da fuori città e che verosimilmente giungeva in treno gli operanti, la mattina dello scorso venerdì effettuavano un servizio presso la locale Stazione F.S. finalizzata a bloccare lo stesso al suo arrivo a Pesaro. Il servizio svolto non aveva però l'esito sperato atteso che nessuno degli stranieri di colore scesi dai treni corrispondeva a quello da controllare. 

Ritenendo che comunque alcuni di questi potessero aver avvisato il loro conterraneo, quale ultimo accertamento gli operanti decidevano di fare un controllo alla Stazione F.S. di Fano, luogo presso il quale poteva essere sceso al fine di sottrarsi anche in questa circostanza al controllo di Polizia. 

L'intuizione si mostrava esatta atteso che nel percorrere il sottopasso della stazione e raggiungendo le scale che conducono al quarto binario gli Agenti sorprendevano lo straniero mentre cercava di occultare un involucro nel corrimano della scale. Dopo brevi attimi di concitazione il medesimo veniva bloccato e identificato in H.M., cittadino nigeriano, di anni 32, in Italia dal 2016, ricorrente avverso il rifiuto della richiesta di asilo. L'involucro, subito recuperato risultava contenere n.4 dosi di eroina da destinarsi allo spaccio. 

Stante anche ulteriori risultanze di indagine lo straniero veniva tratto in arresto. Il controllo allo SDI permetteva inoltre di verificare che il medesimo era già stato indagato, una volta in stato di libertà e ben altre quattro volte in stato di arresto, per i medesimi reati in materia di stupefacenti. 

In considerazione che H.M. non forniva alcun domicilio asserendo di dormire, ovviamente, in giacigli di fortuna, e visti i suoi precedenti, il P.M. di turno presso la locale Procura disponeva il suo accompagnamento in carcere. 

All'udienza di convalida svoltasi la mattina del 3 u.s. il Giudice convalidava l'arresto ma rimetteva in libertà H.M. sottoponendolo alla misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Pesaro e Rimini. 

Benchè già indagato, in una circostanza, in stato di libertà e, con quella odierna, in ben cinque altre circostanze in stato di arresto, due delle quali aveva già patteggiato la pena a mesi sette la prima e ad un anno e quattro mesi la seconda, in entrambe con pena sospesa, la pena edittale del comma quinto dell'art. 73 della legge sulla droga, non permette la misura della custodia cautelare in carcere pertanto il giudice non poteva fare altro che scarcerarlo. Rimangono le perplessità sulla circostanza che benchè già colto per sei volte mentre spacciava H.M. ritorni ancora libero di spacciare, anche se non più, forse, a Pesaro.

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