Cronaca
venerdì 20 gennaio 2023
Scoperto un terzo rifugio del boss Matteo Messina Denaro e trovati diversi documenti con sigle e numeri

di ANSA
Un appartamento al primo piano di una palazzina gialla.
Il paese è sempre lo stesso: Campobello di Mazara, piccolo centro del trapanese.
E' lì che la polizia ha scoperto il terzo rifugio del boss Matteo Messina Denaro, finito in manette lunedì dopo 30 anni di latitanza. A poche centinaia di metri dall'abitazione di vicolo San Vito individuata qualche ora dopo il blitz, nella quale sono stati rinvenuti documenti con delle sigle, e non distante dal bunker trovato ieri dalla Guardia di Finanza. La casa, che il capomafia avrebbe occupato fino a giugno scorso, è in via San Giovanni. E al momento è vuota e sarebbe in vendita. All'immobile, perquisito dagli inquirenti nel pomeriggio, si è arrivati seguendo un trasloco. Sono in corso indagini per accertare se nell'appartamento siano state ricavate stanze segrete come quella scoperta ieri dalle Fiamme Gialle. Un bunker blindato nascosto da un armadio pieno di vestiti, al quale si accede da un fondo scorrevole. A dare la chiave di quel che ha definito un ripostiglio - a quanto pare pieno di scatoloni, alcuni gioielli, pietre preziose e argenteria - è stato il proprietario della casa nella quale il rifugio era stato ricavato: Errico Risalvato, fratello di un fedelissimo del boss condannato per mafia e a lungo indagato.
I luoghi del boss
La Procura, guidata da Maurizio de Lucia, dovrà ora esaminare tutto il materiale recuperato dopo l'arresto: l'agenda che era nel borsello del capomafia al momento del blitz, che conterrebbe anche riflessioni e pezzi di lettere, i due cellulari di Messina Denaro, post-it, appunti e documenti con sigle, numeri di telefono, nomi e cifre che fanno pensare a una sorta di promemoria su investimenti e spese trovati nell'appartamento di vicolo San Vito e che sono ora all'analisi del Ris. Al momento non ci sarebbe invece traccia di un libro mastro. Tra gli oggetti è stato anche trovato, in quello che era l'appartamento del boss, un poster con il volto de 'Il padrino', quello interpretato nell'omonimo film in cui il protagonista, Marlon Brando, recita il personaggio di don Vito Corleone. E sull'eventualità che qualcuno possa essere entrato nei covi di Messina Denaro per 'ripulirli' subito dopo il suo arresto e prima dell'arrivo degli investigatori, il comandante del Ros, Pasquale Angelosanto, spiega: "Non siamo in grado di dire se qualcuno sia andato prima. Mi auguro che se ci sia stato qualcuno abbia lasciato qualche traccia. E' un' ipotesi, ma allo stato non siamo in grado di confermarla".