Cronaca
sabato 18 aprile 2020
Pesaro piange la scomparsa di Claudio Sora, ex direttore artistico del Festival Gad e artista a tutto tondo

Cordoglio del sindaco Matteo Ricci e del vicesindaco Daniele Vimini per la scomparsa di Claudio Sora, a lungo direttore artistico del Festival Gad e artista a tutto tondo: «Se n’è andato Claudio Sora, un uomo gentile che ha impreziosito la vita culturale della nostra città nel corso della sua lunga vita. Prima come attore nelle più importanti compagnie teatrali italiane e poi come testimone della tradizione ceramista. Ha passato una vita sui palcoscenici italiani – ricordano sindaco e vicesindaco - collaborando con i più importanti attori: da Gassman ad Albertazzi, fino all’adorato amico Arnaldo Ninchi passando per Tullio Solenghi di cui ha seguito i primi passi in carriera con la cura di un fratello maggiore e dal quale ha avuto indietro un’affettuosa amicizia che veniva ribadita da entrambi ad ogni occasione. Lasciate le scene si è dedicato alla ceramica in omaggio a suo babbo Elso Sora, importante firma della ceramica italiana e i cui lavori hanno adornato il microscopico e magico negozio di via Rossini fino a pochissimi anni fa, meta di veri e propri pellegrinaggi di pesaresi affezionati e di turisti che, attratti a Pesaro dal Rof, non mancavano di ritenere essenziale una sosta da Claudio per rendere più completa la propria esperienza pesarese. L’abbandono delle scene non è stato però un allontanamento dal teatro che ha continuato a seguire con passione e competenza da direttore artistico del Festival Gad, carica ricoperta per oltre dieci anni. E proprio il Festival stava progettando, assieme a Claudio, una grande festa per la pubblicazione del suo libro di memorie, raccolte con scrupolosa attenzione e con lo sguardo divertito dell’attore che non ha dimenticato che il teatro è anche gioia e leggerezza. Uscirà questo libro e ci divertiremo a scorrere i suoi ricordi di una vita; sorrideremo assieme a Tullio Solenghi, curatore della prefazione, nel rileggere gli innumerevoli e gustosi aneddoti che Claudio raccontava e che ora saranno fissati sulla carta; ci commuoveremo ricordando la sua amicizia con Arnaldo, ma non sarà la stessa cosa. Ciao Claudio», concludono Ricci e Vimini.