Cronaca
giovedì 17 aprile 2025
Operazione "China Black": maxi sequestro da oltre 81 milioni di euro nel distretto marchigiano

Una maxi operazione contro l’evasione fiscale ha portato al sequestro di beni per oltre 81 milioni di euro nell’ambito dell’inchiesta denominata “China Black”, coordinata dalla Procura di Macerata.
La Guardia di Finanza ha eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti di una società con sede nel Maceratese, riconducibile al fenomeno delle imprese “apri e chiudi”, molto diffuso nei distretti industriali tessile e calzaturiero delle Marche.
Tra i beni sequestrati: una villa e altri quattro immobili, una Porsche Panamera, una Porsche Cayenne, orologi Rolex e Cartier, gioielli, borse griffate e persino vini e champagne pregiati, tutti riferibili al gestore di fatto della società indagata.
Secondo le indagini, i ricavi non dichiarati ammontano a circa 200 milioni di euro, mentre due imprenditori sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria per reati tributari previsti dal D.lgs. 74/2000.
Il sistema fraudolento ricostruito dalla Finanza prevedeva l’apertura di società intestate a prestanome, utilizzate per effettuare grandi importazioni dalla Cina attraverso complesse triangolazioni commerciali con società intermediarie create ad hoc in Bulgaria e Grecia.
Grazie a una particolare procedura doganale, si otteneva l’esenzione dal pagamento dell’Iva nello Stato di sdoganamento (Bulgaria o Grecia), rinviando l’imposizione in Italia.
Tuttavia, una volta introdotti sul mercato nazionale milioni di articoli, le società fittizie omettevano la dichiarazione dei redditi e il versamento delle imposte, chiudendo i battenti dopo un breve ciclo di attività.
Una frode sofisticata, che conferma quanto il tessuto economico marchigiano sia ancora esposto alle infiltrazioni di modelli di business illeciti legati a importazioni internazionali e all’uso distorto di normative fiscali europee.