Cronaca

lunedì 04 novembre 2024

Non sono state trovate vittime nei 50 veicoli finora ritrovati dai militari nel parcheggio allagato a Valencia

Non sono state trovate vittime nei 50 veicoli finora ritrovati dai militari nel parcheggio allagato a Valencia

di ANSA

Non sono state trovate vittime nei 50 veicoli finora ritrovati dai militari dell'Unità di emergenza dell'esercito (Ume), che stanno ispezionando il parcheggio sotterraneo del grande centro commerciale Bonaire, ad Aldaia (Valencia), secondo quanto ha informato un portavoce dell'Ume.

Si temeva che il parking, che conta 1.800 posto sotterranei e in tutto 5.700 con i posti all'aperto, potesse essere diventato un enorme cimitero di acqua e fango per i clienti e il personale impiegato nel centro commerciale, pubblicizzato come "il più grande d'Europa".

Ma le ispezioni compiute stamattina, dalle squadre dei sub, entrate dopo che l'Ume ha svuotato con le idrovore la superficie interrata di 2.000 metri quadri, avrebbero per fortuna smentito le più drammatiche previsioni. Il parking, come aveva dichiarato il sindaco di Aldaia, Guillermo Luna, poteva essere a "un livello minimo di occupazione" quando martedì l'area è rimasta sommersa da un mare di fango.

Dopo la rabbia e la protesta esplosa ieri a Paiporta, che ha costretto re Felipe VI e la regina Letizia, con il premier Pedro Sanchez e il governatore di Valencia, Carlos Mazon a interrompere la visita nelle località più colpite dall'alluvione in Spagna, il monarca ha modificato la sua agenda ufficiale per presiedere la riunione del centro di comando dell'Unità militare dell'esercito (Ume) a Torrejon de Ardoz (Madrid). Lo rende noto una nota della casa reale.

Nonostante i lanci di fango e oggetti contro la comitiva ufficiale, Felipe VI ha ascoltato le grida di aiuto della popolazione colpita a Paiporta: "Felipe non ci abbandonare". E ha garantito che "lo Stato in tutta la sua interezza è e sarà presente" nei comuni devastati dalle alluvioni per far fronte alla catastrofe. La visita dei monarchi a Paiporta e Chiva, il 'ground zero' delle aree colpite dalla Dana, è stata su loro iniziativa, per esprimere solidarietà alle famiglie colpite, nonostante fosse stata sconsigliata per motivi di sicurezza, secondo fonti governative citate oggi da vari media iberici, fra i quali El Pais. 

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