Cronaca

sabato 15 novembre 2025

NO GNL, il Comitato risponde a Fox Petroli: "Ricostruiamo i fatti, la legge parla chiaro"

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NO GNL, il Comitato risponde a Fox Petroli: "Ricostruiamo i fatti, la legge parla chiaro"

NOTA STAMPA IN RISPOSTA ALLE DICHIARAZIONI RESE DAL DOTT. ROBERTO BERLONI A PROPOSITO DELL’ATTIVISMO E DELL’IMPIANTO GNL

Dopo la pubblicazione, il 15 novembre 2025, delle dichiarazioni dell’amministratore delegato di Fox Petroli sui media locali, il Comitato “Pesaro: NO GNL” ritiene necessario ricostruire con chiarezza la realtà dei fatti e riportare il confronto entro i confini delle norme, della documentazione tecnica e dell’interesse pubblico. 

Le accuse secondo cui il Comitato diffonderebbe informazioni false o diffamatorie non trovano riscontro, poiché ogni posizione assunta sul progetto GNL della Tombaccia si basa su atti ufficiali, pareri istituzionali, referti ambientali e normative vigenti in materia di sicurezza, salute pubblica e tutela dell’ambiente.

Il Comitato ricorda che non sono gli attivisti ad aver assunto un ruolo di opposizione, ma le leggi e le autorità competenti. Il Comitato Tecnico Regionale dei Vigili del Fuoco ha espresso un parere negativo vincolante evidenziando criticità strutturali e ambientali tali da rendere l’impianto incompatibile con l’area. 

Tale giudizio ha comportato la decadenza automatica della Valutazione di Impatto Ambientale concessa in precedenza, elemento che impedisce di riproporre il progetto come se nulla fosse.

Il quadro normativo è definito da principi sanciti dalla Costituzione italiana, che tutela ambiente, ecosistemi e salute come diritti fondamentali, e limita l’attività economica privata quando arreca danno alla sicurezza o alla dignità umana. 

A questi fondamenti si aggiungono normative specifiche come la Direttiva Seveso III, che vieta installazioni a rischio di incidente rilevante in prossimità di zone densamente abitate o vulnerabili, e disposizioni storiche come il Regio Decreto 1265/1934 e il TULPS, che impediscono la collocazione di impianti insalubri vicino agli abitati.

Alla luce di tali disposizioni, la questione riguarda l’incompatibilità strutturale del sito della Tombaccia con un impianto di liquefazione del metano. I documenti tecnici – compresi quelli forniti dall’azienda – riportano la presenza di serbatoi interrati degli anni Cinquanta privi di impermeabilizzazioni, bacini non idonei, una distanza di soli 110 metri dal quartiere della Tombaccia e appena dieci metri dal fiume Foglia, oltre a una falda superficiale che richiederebbe indagini approfondite ad oggi mancanti.

Referti del 2001 avevano già rilevato idrocarburi e metalli nel suolo, mentre le recenti analisi ARPAM riguardano unicamente le acque superficiali della falda. 

Il Comitato conferma di rispettare il vincolo di riservatezza imposto dal Comune sui documenti ricevuti dal legale, pur senza comprenderne le ragioni, e ribadisce la richiesta di chiarimenti sulle affermazioni ritenute false dall’azienda, ad oggi prive di smentite tecniche. 

Quanto alle dichiarazioni sulla futura autorizzazione unica entro il 2026, il Comitato ricorda che tali atti competono esclusivamente alle autorità pubbliche e non alle aziende proponenti.

Viene infine segnalato il clima difficile che attraversa l’attivismo civico a Pesaro, aggravato dalla richiesta di due milioni di euro avanzata da Fox Petroli contro due volontari, riconosciuta come SLAPP da organizzazioni internazionali a tutela dei diritti civici. 

Una situazione che incide sulla libertà di espressione di cittadini, associazioni e giornalisti.

Nonostante ciò, il Comitato conferma il proprio impegno nel lavorare con rigore, trasparenza e responsabilità, insieme a tecnici, enti ambientali e realtà civiche, con l’obiettivo di tutelare salute pubblica, sicurezza, ambiente e legalità. 

La posizione non è animata dal conflitto, ma dal dovere civico verso la comunità.

Primo, registrazione presso il Tribunale di Pesaro n°3/2019 del 21 agosto 2019. P.Iva 02699620411

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