Cronaca
mercoledì 08 ottobre 2025
Nelle Marche 18 morti sul lavoro nei primi 8 mesi del 2025, 8 in più rispetto al 2024 (+80%)
newsNei primi otto mesi del 2025, nelle Marche sono state presentate all’Inail 11.028 denunce di infortunio sul lavoro, un dato in lieve calo rispetto allo stesso periodo del 2024 (-0,7%).
A preoccupare è però l’aumento delle morti sul lavoro, passate da 10 a 18, con un incremento dell’80%.
Dodici vittime hanno perso la vita durante l’attività lavorativa, mentre sei decessi sono avvenuti in itinere. Le province più colpite risultano Ancona (6 morti), Pesaro Urbino (4), Ascoli Piceno e Fermo (3 ciascuna) e Macerata (2). Le fasce d’età più esposte restano quelle tra 50 e 59 anni, ma si registra un aumento anche tra i lavoratori over 60 (+11,3%), segnale che l’allungamento dell’età lavorativa richiede nuove strategie di prevenzione.
Sul fronte degli infortuni non mortali, la distribuzione territoriale resta stabile: Ancona conta 3.742 casi, Pesaro Urbino 2.650, Macerata 2.345, Ascoli Piceno 1.448 e Fermo 843. Crescono gli incidenti che coinvolgono donne (+1,2%) e lavoratori extra UE (+7,8%), a conferma della maggiore vulnerabilità delle categorie più fragili.
Dal punto di vista settoriale, calano le denunce in industria, servizi e agricoltura, ma aumentano nel lavoro per conto dello Stato (da 1.714 a 1.777). I comparti più colpiti sono costruzioni (+10,7%), sanità (+22,5%), industria alimentare (+15,4%), materie plastiche (+19,2%) e pubblica amministrazione (+16,5%).
Le malattie professionali registrano una leggera flessione (-2,6%), passando da 5.422 a 5.282 denunce, con un aumento ad Ascoli Piceno (+14,7%). Le più frequenti restano le patologie muscolo-scheletriche, seguite dai disturbi del sistema nervoso (+3,9%) e dell’orecchio (+12,6%).
«La sicurezza deve diventare un diritto esigibile – dichiara Guido Bianchini, past president Cocopro Inail Ascoli Piceno –. Non bastano le parole: servono investimenti, controlli e formazione. Ogni vita persa sul lavoro è una sconfitta collettiva».