Cronaca

mercoledì 13 dicembre 2023

Medici in sciopero lunedì 18 dicembre, a rischio almeno 25mila interventi chirurgici in tutta Italia

Medici in sciopero lunedì 18 dicembre, a rischio almeno 25mila interventi chirurgici in tutta Italia

di AGI

Medici, veterinari e operatori sanitari pubblici tornano a scioperare lunedì 18 dicembre per protestare contro la legge di bilancio e difendere il Servizio sanitario nazionale. Sono quattro le sigle sindacali che hanno indetto lo sciopero con una mobilitazione in diverse città italiane e un presidio a Roma nei pressi del ministero della Salute in piazza Castellani. A indire lo sciopero del 18 dicembre sono l'AAROI-EMAC, la FASSID, la FVM e la CISL Medici. Si prevedono disagi in tutti i servizi ospedalieri e territoriali e nella filiera agro-zootecnica-alimentare.

Qualora la protesta restasse inascoltata, la mobilitazione proseguirà dopo l'Epifania. "Stavolta daremo un segnale molto più deciso che in qualsiasi altra protesta che abbiamo mai intrapreso, nonostante, per quanto concerne i Colleghi dipendenti pubblici rappresentati dall'AAROI-EMAC, nessun Medico di turno in PS o nel 118, in quanto operante in Servizi al 100% essenziali, potrà far sciopero, e parliamo di almeno 12.000 contingentati, quindi poco meno del 10% del totale dei dirigenti, mentre gli Anestesisti Rianimatori sono circa 14.000, quindi poco più del 10%, ma almeno il 40% di costoro sarà contingentato - spiega Alessandro Vergallo dell'AAROI-EMAC-, almeno il 25% sarà fuori servizio per ferie etc., mentre il 5% circa non sciopererà per la tutela dei pazienti fragili, e quindi meno di 4.200 AR saranno da noi chiamati a scioperare.

Se tutti questi 4.200 AR - iscritti o meno alla AAROI-EMAC - scioperassero, sarebbero "solo" il 3% del totale dei dirigenti medici e sanitari la cui adesione allo sciopero sarà conteggiata ai fini statistici dalla Funzione Pubblica; ma la statistica non inganni: a quest'adesione apparentemente minima corrisponderebbe il 100% delle adesioni possibili per la specialità, che basterebbe di per sè a far saltare tutti gli interventi chirurgici ordinari, almeno 25.000 su scala nazionale.

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