Cronaca
mercoledì 28 ottobre 2020
Manifestazione degli esercenti oggi in Piazza del Popolo a Pesaro: "Lavoro o risorse adeguate"

di Agenzia Dire
Sono scesi in piazza per esprimere la propria contrarieta' all'ultimo Dpcm varato dal Governo Conte. Tra loro ristoratori, esercenti, agenzie di viaggio, operatori della cultura, gestori di palestre, piscine e scuole di danze che si sono dati appuntamento questa mattina in piazza del Popolo a Pesaro per partecipare alla manifestazione indetta da Confcommercio e Fipe nel rispetto delle norme sul distanziamento e sull'utilizzo delle mascherine. Esponevano striscioni come 'Con-Te alla rovina', 'Se chiudere e' un diritto non pagare le tasse e' un dovere' o 'Il covid non chiude alle 18' e, dopo un minuto di silenzio per le attivita' che rischiano il fallimento, hanno strappato sotto la sede del Municipio i cartelli con scritto 'Tasse'. "Siamo qui per protestare perche' l'unica cosa che chiediamo e' di lavorare- spiega il presidente dell'associazione dei Ristoratori di Confcommercio, Mario Di Remigio-. Abbiamo fatto una serie di investimenti da marzo ad oggi per adeguare le nostre attivita' ed ora arriva questa decisione che ci impedisce di vedere certezze per il futuro ed, in particolare, fino a Natale. Se vogliono chiuderci devono prevedere le adeguate risorse non quelle previste dal decreto Ristori che sono briciole mentre noi abbiamo perso fatturati considerevoli". Al termine dell'iniziativa e' stato consegnato all'assessore comunale alle Attivita' produttive, Francesca Frenquellucci, e all'assessore regionale alle Infrastrutture, Francesco Baldelli, un documento contenente le richieste della categoria: dall'esonero dal pagamento delle tasse, dei contributi e delle imposte fino al 31 dicembre, all'istituzione di un fondo perduto da erogare alle aziende proporzionale alle perdite subite, dal ripristino dell'orario di chiusura per i pubblici esercizi alle 24 fino al credito d'imposta per tutti gli affitti e le locazioni proporzionali alle perdite subite e alla calmierazione dei prezzi riguardanti le utenze. "Siamo alla frutta- conclude Di Remigio-. L'unica cosa da fare e' che il Governo ci mantenga in maniera dignitosa non con i 600 euro proposti alla prima volta. Da marzo ad oggi abbiamo perso fatturati considerevoli, l'unico momento positivo e' stato in estate. Ma adesso, specie nell'entroterra dove si apriva la stagione del tartufo, con la chiusura si perderanno altri fatturati importanti. Ci sara' un danno notevole per l'economia e l'occupazione del territorio"
(foto da diretta facebook Confcommercio Pesaro e Urbino)