Cronaca
venerdì 27 ottobre 2023
L'esercito israeliano è entrato nel nord di Gaza mentre gli Stati Uniti stanno bombardando la Siria

di AGI
L'esercito israeliano è entrato nel nord di Gaza questa notte per la terza volta in 24 ore e ha attaccato postazioni di Hamas, alcune delle quali a Gaza City. Lo rende noto lo stesso IDF, che fa sapere di avere colpito membri di Hamas, piattaforme di lancio di missili anticarro e quartier generali dell'organizzazione islamista. Nell'attacco, aggiunge l'esercito israeliano, sono stati colpiti più di 250 obiettivi.
Mentre la guerra è entrata nel suo 21 giorno e continuano i lanci di razzi di Hamas contro Israele, compresi missili a lungo raggio, e gli attacchi aerei israeliani su Gaza, rimane il rischio di un allargamento del conflitto.
L'esercito Usa ha lanciato attacchi aerei su due località nella Siria orientale collegate al Corpo delle Guardie rivoluzionarie iraniane, ha fatto sapere il Pentagono. Gli attacchi sono stati sferrati da caccia F-16 nella notte vicino ad Abu Kamal, una città siriana al confine con l'Iraq.
L'operazione, nella zona orientale siriana, ha dichiarato il segretario alla Difesa Lloyd Austin, "è la risposta agli attacchi portati avanti da gruppi sostenuti dall'Iran nei confronti di personale americano in Iraq e in Siria". Il Pentagono parla di "attacchi di precisione di autodifesa".
Gli attacchi arrivano dopo che il Pentagono ha confermato che almeno 21 soldati americani hanno subito ferite lievi in diversi attacchi di droni da parte delle milizie filo-iraniane in Iraq e Siria dal 17 ottobre. Inoltre, un appaltatore civile impiegato dagli Usa è morto di infarto mentre si riparava dagli attacchi filo-iraniani. Il Pentagono non ha fornito dettagli sulle possibili vittime dei suoi attacchi ma ha il segretario alla Difesa Lloyd Austin ha assicurato che gli States non cercano il conflitto né hanno "l'intenzione o il desiderio di partecipare ad ulteriori ostilità".
Lloyd ha chiarito anche che questi attacchi non sono legati alla risposta degli Stati Uniti al conflitto tra Israele e Hamas, e ha chiesto a tutti i Paesi di evitare di adottare misure che potrebbero contribuire alla diffusione della guerra in altre regioni.
Al momento i report suggeriscono che che un'offensiva di terra dell'IDF a Gaza potrebbe non essere imminente, in attesa che gli Stati Uniti trasferiscano forniture difensive a Israele e mobilitino le proprie forze nell'area per scoraggiare Hezbollah e Iran. Resta alta la tensione anche al confine settentrionale di Israele, con il lancio di razzi e droni di Hezbollah sul territorio israeliano.
La situazione nella Striscia resta drammatica
La situazione all'interno della Striscia intanto rimane drammatica: la Mezzaluna Rossa Palestinese ha affermato che 12 camion di aiuti umanitari sono entrati a Gaza attraverso il valico di Rafah con l'Egitto, ma nessun camion di carburante è ancora arrivato nella Strsicia. Complessivamente, dall'inizio del conflitto, sono entrati a Gaza 74 camion di aiuti.
Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, dall'inizio della guerra sono stati uccisi 7.000 palestinesi a Gaza. Un portavoce di Hamas ha affermato che circa 50 ostaggi sono stati uccisi a Gaza a causa degli attacchi israeliani. Ieri, il ministero della Sanità di Gaza ha pubblicato un documento di 212 pagine con elenchi di nomi e numeri di identificazione di 7.028 palestinesi che secondo le autorità di Hamas sono stati uccisi dai bombardamenti israeliani dal 7 ottobre, dopo che il presidente Usa, Joe Biden aveva messo in dubbio l'attendibilità dei report palestinesi sul numero di persone uccise e ferite durante l'assalto israeliano a Gaza.
Hamas e la Jihad islamica palestinese tengono in ostaggio più di 224 soldati e civili , compresi cittadini stranieri. Più della metà degli ostaggi hanno passaporti stranieri di 25 paesi diversi, tra cui 54 cittadini tailandesi, 15 argentini, 12 tedeschi, 12 americani, sei francesi e sei russi. Una delegazione di Hamas è stata giovedì in visita a Mosca, secondo il ministero degli Esteri russo e la Russia a fatto sapere di aver avuto colloqui in Qatar con rappresentanti di Hamas riguardo agli ostaggi tenuti a Gaza.
Sul fronte politico, i leader dei 27 Stati membri dell'UE hanno chiesto all'unanimità "corridoi umanitari e pause" nei bombardamenti su Gaza per consentire a cibo, acqua e forniture mediche di raggiungere i palestinesi. In un testo di compromesso, concordato dopo ore di discussioni, i capi di Stato e di governo dei 27 hanno dichiarato che l'UE "ribadisce l'importanza di garantire la protezione di tutti i civili in ogni momento in linea con il diritto umanitario internazionale" e "deplora tutti perdita di vite civili".