Cronaca

venerdì 05 dicembre 2025

Infortuni sul lavoro nelle Marche: aumentano le denunce e triplicano le vittime nel manifatturiero

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Infortuni sul lavoro nelle Marche: aumentano le denunce e triplicano le vittime nel manifatturiero

Nei primi dieci mesi del 2025 le Marche registrano un incremento degli infortuni sul lavoro, con 14.146 denunce presentate all’INAIL, pari all’1,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2024. 

Il dato più preoccupante riguarda però gli incidenti mortali, che passano da 15 a 25 vittime, con un aumento del 66,7%. 

Ventuno decessi sono avvenuti in occasione di lavoro, quattro durante gli spostamenti casa-lavoro. 

A segnare la crescita più drammatica è il settore manifatturiero, dove i morti passano da 2 a 8, con un incremento del 300%.

Sul piano territoriale, Macerata risulta la provincia più colpita con 7 vittime, seguita da Ancona e Pesaro Urbino con 5 ciascuna, mentre Ascoli Piceno e Fermo ne registrano 4. 

Le fasce d’età più esposte restano quelle tra i 45 e i 64 anni, e le vittime sono prevalentemente uomini: 22 contro 3 donne. 

La componente italiana è nettamente prevalente, con 23 decessi, mentre si contano un solo caso tra cittadini UE e uno tra extra UE.

Le denunce di infortunio non mortale mostrano una forte concentrazione nelle due province più popolose: Ancona con 4.773 casi e Pesaro Urbino con 3.446. Seguono Macerata con 2.978, Ascoli Piceno con 1.845 e Fermo con 1.104. 

Crescono dell’1,5% gli infortuni delle donne, mentre gli incidenti che coinvolgono lavoratori italiani rappresentano il 77,2% del totale. 

Aumentano, invece, del 3,4% gli infortuni tra i lavoratori extra UE. La fascia tra i 50 e i 75 anni raccoglie oltre un terzo dei casi, confermando la vulnerabilità dei lavoratori più maturi.

Tra i settori più esposti spiccano costruzioni (+11,9%), sanità (+17,1%), industria alimentare (+8%), gomma e plastica (+17,8%), metallurgia (+3,4%), amministrazione pubblica e difesa (+16,4%) e istruzione (+25,7%). 

Nel complesso, industria e servizi segnano un incremento dell’1,7%, mentre l’agricoltura continua a diminuire dell’8%.

Sul fronte delle malattie professionali, le denunce salgono a 6.731 casi, con un incremento dello 0,7%. 

Il 71,8% riguarda uomini e l’88,6% lavoratori italiani, mentre il 91,7% proviene dal comparto industria-servizi. 

In crescita le segnalazioni nelle province di Ascoli Piceno (+17,8%), Fermo (+4,4%) e Pesaro Urbino (+5%), mentre calano ad Ancona e Macerata. 

Aumentano le patologie del sistema respiratorio (+17,6%), nervoso (+2,1%), dell’apparato digerente (+83,3%) e i disturbi psichici e comportamentali (+187,5%), mentre diminuiscono i tumori professionali, scesi da 53 a 47 casi.

“Questi numeri non sono semplici statistiche: dietro ogni infortunio e ogni vittima c’è una famiglia che soffre - ha dichiarato Guido Bianchini past president Cocopro Inail Ascoli Piceno  - È inaccettabile che nel 2025 il lavoro continui a essere fonte di morte e malattia. Serve un piano straordinario per la sicurezza, più controlli, investimenti nella formazione, il coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori e sanzioni più severe. I dati dimostrano che il sistema di prevenzione è insufficiente ed è urgente un impegno congiunto tra istituzioni, imprese e sindacati per fermare questa strage silenziosa”.

Dati provvisori e soggetti a variazione. 

Fonte Banca Dati e Open Dati INAIL rielaborati.


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