Cronaca
martedì 03 agosto 2021
Ilaria Cucchi nelle Marche, "avevo chiesto di sistemare una strada disastrata, il tecnico mi rideva al telefono"

dal post su facebook di Ilaria Cucchi
Io e Fabio siamo in vacanza qui, come ogni anno. Nelle Marche. Amiamo questa regione. Siamo tra Pesaro ed Urbino, in mezzo alle colline. La natura è integra. La strada per salire dalla provinciale è lunga tre chilometri. Ai bordi gruppetti di case. Molte in vendita. Poi c’è Via Cannelle, che porta alla nostra vallata. Case isolate qua e là. E, niente. Capita di fare questi incontri. Vicini a noi una famiglia di contadini che vivono qui da sempre. Non hanno una vita facile i 4 fratelli che hanno ereditato la piccola azienda agricola dai genitori. Uno è in attesa di trapianto di rene ed è costretto a recarsi ad Urbino tre volte alla settimana per la dialisi. Un altro ebbe anni fa un terribile incidente sul lavoro che lo condannò alla tetraplegia a vita ed è costretto a muoversi su un un furgone attrezzato con apparecchiature sofisticate. Altre famiglie si sono trasformate in pendolari per motivi di lavoro. Sono comunque rimasti. Altri ancora hanno abbandonato sconfitti dalla logica di pura economia del potere cieco ed ignorante.
Il territorio è diviso tra i comuni di Vallefoglia e Montelabbate.
L’anno scorso sono stata invitata ad una bellissima iniziativa organizzata da giovani studenti a Bottega proprio del Comune di Vallefoglia. C’era pure il Sindaco. Tanta gente, tra cui alcuni residenti proprio in Via Cannelle. Una via letteralmente disastrata, di poche centinaia di metri, sconfinante nel territorio di Montelabbate.
L’anno prima eravamo andati in Comune e ci avevano promesso che l’avrebbero sistemata. Un lavoro da poco ma di vitale importanza per chi è costretto a percorrerla ogni giorno e più volte.
Promessa non mantenuta a tutt’oggi.
Non sono riuscita a parlare col Sindaco per tentare di aver qualche rassicurazione. Troppo impegnata.
Il suo tecnico, tuttavia, ha risposto al telefono. Rideva. Mi prendeva in giro forse perchè sono donna.
Mi ha detto, beffardo, che lui preferiva fare lavori per le grandi strade di percorrenza ma per questa, nonostante l’esiguità del relativo impegno economico, non aveva alcuna intenzione di farli. Ciò in barba, ovviamente, ai residenti che pagano le tasse come tutti gli altri.
Una “sana politica di gestione del territorio” che non vuole far altro che desertificare queste campagne snaturandone l’essenza. Peccato. Sono convinta che altrove, magari proprio qui vicino, non si ragiona cosi.