Cronaca
martedì 14 settembre 2021
Processo a Patrick Zaki aggiornato al 28 settembre: in caso di massima pena, rischia altri 3 anni e 5 mesi in carcere

dall'ANSA
Si è appena conclusa la prima udienza del processo a Patrick Zaki presso il tribunale di Mansura, in Egitto. È durata poco più di cinque minuti e lo studente egiziano dell'università di Bologna ha preso la parola lamentando in sostanza di essere stato detenuto oltre il periodo legalmente ammesso per i reati minori di cui è accusato adesso.
Anche la sua legale ha sostenuto la stessa tesi chiedendone il rilascio o almeno l'accesso al dossier che lo riguarda.
Il processo è stato aggiornato al 28 settembre: lo studente egiziano dell'università di Bologna rimarrà in carcere fino a quella data.
L'annuncio, come testimonia l'ANSA sul posto, è stato dato da un poliziotto al termine della prima udienza del processo che si svolge a Mansura. "28 settembre, 28 settembre", hanno urlato parenti e attivisti rivolti alla piccola grata di un furgone blindato azzurro, dove sono sicuri di aver intravisto Patrick, ai quali premeva di fargli sapere la prossima scadenza che altrimenti nessuno gli avrebbe comunicato. La sua legale, Hoda Nasrallah, nel confermare la data all'ANSA, non ha saputo precisare se il suo assistito venga portato indietro al carcere di Torah, al Cairo, o in qualche prigione di Mansura.
In caso di condanna al massimo della pena prevista per il tipo di reato che gli è contestato ("diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese" sulla base di un articolo pubblicato due anni fa), Zaki rischia in teoria di rimanere in carcere altri 3 anni e 5 mesi: è quanto emerge da dichiarazioni fatte oggi da una rappresentante dell'ong per cui lo studente egiziano dell'Università di Bologna lavorava e da quanto avevano ricordato a suo tempo fonti della Giustizia egiziana.