Cronaca

sabato 13 gennaio 2024

Il pitbull bruciato vivo in piazza a Palermo non ce l'ha fatta, Lav: "Aron non c'è più, ha lottato fino alla fine"

Il pitbull bruciato vivo in piazza a Palermo non ce l'ha fatta, Lav: "Aron non c'è più, ha lottato fino alla fine"

di Tgcom24

L'annuncio della morte di Aron

A dare la notizia della morte del pitbull bruciato vivo in piazza a Palermo è stata la Lav locale sul proprio profilo Facebook: "Ci hanno appena chiamato dalla clinica - si legge nel post, - Aron non c'è più. Il suo corpo non ha retto, sebbene lui abbia lottato fino alla fine".

"Aron è morto. Dopo atroci sofferenze inflitte da un uomo è andato via. Ora - afferma la consigliera della Dc al Comune di Palermo, Viviana Raja - vogliamo giustizia, la pena per chi uccide un animale va dai due mesi ai due anni. Troppo lieve. Serve rivedere la legge, la crudeltà verso gli animali è un chiaro segno di problemi sociali e relazionali, collegata alla violenza contro altri uomini. I cittadini ci chiedono di fare qualcosa in merito, purtroppo sfugge dalle nostre competenze. Noi possiamo continuare a lavorare per gli animali fornendo a Palermo tutti i regolamenti sul benessere animale di cui è sprovvista. Il nostro impegno andrà in quella direzione".

Padrone denunciato a piede libero

Intanto, agenti di polizia insieme ad addetti del comune di Palermo sono intervenuti nella zona di via delle Croci a Palermo dove aveva trovato rifugio l'uomo che è accusato di avere legato e bruciato il cane pitbull Aron. Ed è stato denunciato a piede libero. L'indagato aveva occupato abusivamente l'area dove c'era un autolavaggio in piazza Mordini a due passi da via Libertà, in centro della città. Davanti alle proprietarie del terreno è stato organizzato lo sgombero dell'area. Momenti di tensione tra l'uomo e gli animalisti che hanno protestato per la violenza nei confronti del cane.

La vicenda

E' stato legato con una catena a un palo a Palermo, in via delle Croci, nei pressi della chiesa di Santa Maria del Monserrato, e dato alle fiamme dal suo proprietario, un uomo che ha affermato che il cane, di nome Aron, "era posseduto". "Era un cane aggressivo, un killer da combattimento, un posseduto. Per questo l'ho bruciato, meritava questa fine", si era giustificato. "Ha aggredito un barboncino al Teatro Massimo e lo ha lasciato in fin di vita - ha aggiunto -. Non mangiava il cibo del supermercato, voleva sangue, si mangiava i gatti".

L'allarme era scattato nella notte tra il 9 e il 10 gennaio, quando passanti e residenti vedendo l'animale avvolto dalle fiamme hanno chiamato il 112. Ad appiccare il fuoco è stato un uomo che dalla vigilia di Natale avrebbe occupato abusivamente lo spazio che un tempo fu l'ingresso di Villa Deliella, la costruzione in stile liberty abbattuta nel 1959 durante il cosiddetto sacco di Palermo. L'area era stata destinata successivamente a un parcheggio e un lavaggio, ma da anni è in abbandono nonostante esista un progetto di riqualificazione per la costruzione di un museo del liberty.

 


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