Cronaca
giovedì 04 dicembre 2025
Femminicidio nelle Marche: fermato il marito dopo 30 ore di fuga, polemiche sul percorso riabilitativo al Cuav
newsÈ terminata dopo poco più di trenta ore la fuga di Nazif Muslija, il 50enne di origine macedone accusato dell’omicidio volontario aggravato della moglie, Sadjide Muslija, uccisa nella loro abitazione di Pianello Vallesina, a Monte Roberto.
L’uomo è stato rintracciato dai Carabinieri in un bosco della frazione Braccano di Matelica, riverso a terra e gravemente ferito dopo un tentativo di suicidio.
A individuarlo è stato un cacciatore, che intorno alle 16.30 ha dato l’allarme permettendo l’intervento dei soccorsi.
Sulla vittima, trovata sul letto con profonde lesioni al cranio e al torace, la Procura di Ancona ha disposto l’autopsia.
Nel frattempo proseguono le indagini: i carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche sono tornati nell’abitazione alla ricerca di tracce e dell’arma del delitto.
Tra i materiali sequestrati compare un tubo di ferro da cantiere con evidenti tracce ematiche, ora al vaglio degli esami di laboratorio.
Il femminicidio riaccende il dibattito sulle misure di prevenzione e sui percorsi dedicati agli autori di violenza. Muslija, condannato in passato per aggressioni e maltrattamenti alla moglie, avrebbe dovuto seguire un percorso di un anno presso un Centro per uomini autori di violenza (Cuav), articolato in incontri quindicinali per un totale di 60 ore.
Un percorso legato al patteggiamento della pena, da intraprendere entro settembre 2026.
Tuttavia, come dichiarato dal suo avvocato, “non c’era posto nell’associazione indicata”, una condizione che ha sollevato interrogativi e critiche.
La procuratrice capo di Ancona, Monica Garulli, ha definito la vicenda “una storia che lascia l’amaro in bocca”, sottolineando la necessità di differenziare i percorsi di recupero sulla base della gravità dei casi e del rischio di recidiva.
Sulla stessa linea anche il Centro antiviolenza di Ancona: la presidente Roberta Montenovo ha ribadito la necessità di valutazioni puntuali del rischio e di misure adeguate anche in attesa dell’avvio dei percorsi obbligatori.