Cronaca
lunedì 23 giugno 2025
È morto Arnaldo Pomodoro, maestro delle sfere: le sue opere nei luoghi pubblici di mezzo mondo

Arnaldo Pomodoro, tra i più noti scultori italiani contemporanei, è morto domenica a Milano, il giorno prima di compiere 99 anni.
Con le sue celebri sfere di bronzo - spaccate, incise, aperte a rivelare meccanismi interni complessi e misteriosi - ha lasciato un segno profondo nell’immaginario collettivo e nello spazio pubblico di molte città del mondo.
Pomodoro era nato a Morciano di Romagna (Rimini) nel 1926 e cresciuto a Pesaro, dove si era diplomato geometra prima di abbracciare la scultura.
Dopo un periodo a Roma, si era stabilito a Milano nel 1954, città dove ha vissuto e lavorato fino alla fine.
Negli anni Sessanta partecipò al gruppo artistico “Continuità”, accanto a Lucio Fontana, iniziando un’indagine sulle forme geometriche - sfere, dischi, coni, colonne - che da allora non avrebbe più abbandonato. Le sue opere si distinguono per la tensione costante tra l’involucro perfetto e l’interno turbato, inciso, rivelato: un gesto artistico che vuole «rompere la perfezione e scoprire il mistero racchiuso nella forma».
Le sue sculture monumentali sono entrate nella quotidianità urbana, diventando familiari anche a chi non conosceva il suo nome: dal Disco Grande in piazza Meda a Milano alla Lancia di Luce di Terni, dalle colonne installate a Pavia e Spoleto alla grande sfera davanti alla Farnesina, a Roma - realizzata nel 1966 per l’Expo di Montreal.
Le sue opere sono esposte in musei e piazze di tutto il mondo: Copenaghen, Brisbane, Los Angeles, New York, Parigi, Dublino e nel Cortile della Pigna dei Musei Vaticani.
Accanto alla scultura, Pomodoro ha coltivato una lunga attività scenografica, realizzando macchine teatrali per tragedie greche, melodrammi e opere contemporanee.
Ha insegnato in università americane come Stanford e Berkeley, e ha ricevuto premi e riconoscimenti internazionali.
Uno dei suoi lavori più affascinanti è il Labirinto di Milano, una gigantesca opera ambientale nascosta sotto lo showroom Fendi in via Solari: 170 metri quadrati e quasi 4 metri d’altezza di percorsi, pareti incise, simboli e richiami alla sua opera e al teatro.
Inaugurato nel 2011 nello stesso edificio dove un tempo sorgevano le Officine Riva Calzoni - sede della Fondazione Pomodoro dal 2005 al 2011 - il labirinto è tornato visitabile a marzo 2025, dopo una lunga chiusura.
La notizia della sua morte è stata data da Carlotta Montebello, direttrice generale della Fondazione Arnaldo Pomodoro.
L’Italia perde un grande interprete della materia e del vuoto, un artista che ha trasformato le geometrie del mondo in enigmi da decifrare.