Cronaca

martedì 20 maggio 2025

Delitto di Garlasco, nuova impronta riapre il giallo: Andrea Sempio indagato, ma non si presenta dai pm

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Delitto di Garlasco, nuova impronta riapre il giallo: Andrea Sempio indagato, ma non si presenta dai pm

Un’impronta riconducibile ad Andrea Sempio (in foto a sinistra) sarebbe stata trovata accanto al cadavere di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto del 2007. 

La rivelazione arriva dal Tg1, che cita il contenuto di una perizia disposta dalla Procura di Pavia nell’ambito del nuovo filone di indagine sul caso. 

A distanza di 18 anni dall’omicidio, una traccia biologica potrebbe rimettere in discussione la ricostruzione che ha portato alla condanna definitiva di Alberto Stasi (in foto a destra) a 16 anni di reclusione.

Sempio, che all’epoca dei fatti era amico del fratello della vittima, è oggi l’unico indagato nella nuova inchiesta. 

Ma questa mattina non si è presentato all’interrogatorio in Tribunale a Pavia, come da convocazione della Procura. 

I suoi legali, Angela Taccia e Massimo Lovati, hanno infatti notificato ai pm una memoria difensiva in cui si eccepisce la carenza di un avvertimento procedurale ritenuto essenziale nell’invito a comparire. 

Nessuno dei due avvocati si è recato in procura.

È stata proprio l’avvocata Taccia a commentare la giornata su Instagram, scrivendo in una storia: “Guerra dura senza paura”, seguita dalla frase “CPP we love you” (in riferimento al Codice di procedura penale), accompagnata da un cuoricino blu e una tigre. 

Un messaggio che sembra sottolineare la linea difensiva decisa e combattiva in una fase delicata dell’inchiesta.

Nel frattempo, a Mestre è stato ascoltato dai magistrati Marco Poggi, fratello della vittima. 

La riapertura del caso, sebbene resa complessa dal tempo trascorso, solleva interrogativi importanti: la scena del crimine potrebbe non essere stata dominata da un’unica presenza, come ipotizzato nella sentenza definitiva. Un dettaglio cruciale, che potrebbe riscrivere la dinamica dell’omicidio.

La nuova impronta apre così un fronte inatteso su uno dei casi più controversi della cronaca nera italiana, rimettendo in discussione certezze acquisite e riaccendendo l’interesse dell’opinione pubblica.

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