Cronaca
venerdì 16 maggio 2025
Delitto di Garlasco, altra svolta nelle indagini: disposti i prelievi del DNA anche alle gemelle Cappa e non solo

Si allarga l'inchiesta sul delitto di Garlasco con una nuova serie di prelievi del DNA disposti dal gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, nell’ambito del maxi incidente probatorio sulle analisi genetiche.
Saranno infatti acquisiti i profili genetici delle gemelle Cappa, di Marco Panzarasa - amico di Alberto Stasi - e di Roberto Freddi, Mattia Capra e Alessandro Biasibetti, tutti legati a Marco Poggi e ad Andrea Sempio.
A questi si aggiungeranno i DNA del medico legale e di inquirenti e investigatori che presero parte alla prima fase dell’indagine.
Secondo quanto riferito dagli avvocati all’uscita dell’udienza, la richiesta è partita dalla difesa di Stasi e ha ricevuto l’approvazione del giudice.
L’obiettivo è verificare eventuali contaminazioni dirette o indirette della scena del crimine, anche da parte di soggetti estranei all’inchiesta e non indagati.
Le nuove acquisizioni non implicano infatti l’apertura di procedimenti penali a carico delle persone coinvolte.
“I quesiti sottoposti ai periti sono sette, tutti di natura genetica”, spiegano i legali.
Tra le ipotesi al vaglio vi è quella che qualcuno possa aver inconsapevolmente alterato le tracce raccolte nei giorni successivi all’omicidio.
Intanto, il legale della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, ha commentato con fermezza il nuovo orientamento investigativo: “Non mi sorprende che si indaghi anche a Tromello, quello che mi sorprende è che queste cose non siano state fatte prima. Garlasco è piena di canali, anche vicino a casa di Stasi: perché non andare a guardare anche lì?”.
La nuova udienza si tiene oggi davanti al gip Garlaschelli presso la Procura di Pavia, mentre resta formalmente indagato Andrea Sempio nel nuovo filone d’indagine.
L’unica condanna definitiva per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007, resta quella di Alberto Stasi, ex fidanzato della vittima, attualmente in regime di semilibertà dopo una condanna a 16 anni di carcere.