Cronaca
venerdì 16 settembre 2022
Da oggi in Ungheria le donne dovranno ascoltare il battito del feto prima di abortire

di Fanpage
La stretta di Orban sull'aborto in Ungheria ha un riflesso diretta sulla campagna elettorale italiana per il 25 settembre. Il governo di Budapest, con un decreto del ministero dell'Interno pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, che entra in vigore da oggi, ha stabilito che le donne ungheresi dovranno ascoltare il battito del feto prima di abortire. I medici ungheresi insomma saranno costretti a mostrare alle donne la prova "chiaramente identificabile delle funzioni vitali del feto". Un'ulteriore restrizione che mina il diritto delle donne ad abortire.
L'aborto in Ungheria è permesso fino alla dodicesima settimana, ma è consentito solo in quattro casi: in presenza di una gravidanza in conseguenza di un reato o violenza sessuale, pericolo per la salute della donna, embrione con handicap fisico grave, situazione sociale insostenibile della donna.
Le reazioni indignate di alcuni partiti italiani non tardano a farsi sentire. Partito Democratico, Più Europa e Italia viva hanno condannato la nuova legge introdotta da Budapest. "Non credo che il diritto all'aborto in Italia sia a rischio a livello legislativo. Ma tra chi abolisce l'aborto attraverso la corte costituzionale, come Trump, e chi con altri mezzi come in Polonia, noi abbiamo scelto la terza via: non applichiamo la legge. Ci sono intere regioni dove la legge 194 non esiste, perché i ginecologi sono tutti obiettori. Parlo delle Marche, governate da Fratelli d'Italia, ma non solo. L'idea qui in Italia è che bisogna partorire con dolore e abortire sotto tortura. E credo che Giorgia Meloni, che ha questa ideologia Dio-Patria-Famiglia, qualora dovesse vincere non metterà in discussione la legge 194, ma spingerà per non farla applicare. In Ungheria oggi a Orban è venuta fuori l'idea di far sentire il battito cardiaco del feto, magari Meloni lo copierà. Ma non credo che Meloni metterà in discussione la 194: penso che lo farà in modo più subdolo e quindi più difficile da contrastare". Lo ha detto Emma Bonino parlando alla stampa estera in Italia.