Cronaca

lunedì 16 ottobre 2023

Calcio scommesse, Nicolò Fagioli ha scelto di curarsi da una dipendenza specifica al gioco d'azzardo

Calcio scommesse, Nicolò Fagioli ha scelto di curarsi da una dipendenza specifica al gioco d'azzardo

di Gazzetta

Nicolò Fagioli ha scelto di curarsi da una dipendenza specifica al gioco d'azzardo. È stato lui stesso a chiedere aiuto: non avrebbe potuto reagire meglio, nel momento in cui si è ritrovato spalle al muro a giocare la partita più complicata della sua vita. È successo tutto in fretta, ma da freddo com’è ha preso lui la situazione in mano: da un paio di mesi viene seguito dal professor Paolo Jarre, un luminare delle patologie dalle dipendenze. Il centrocampista si sottopone già a incontri di terapia e ha accettato anche di farsi monitorare il conto corrente attraverso un tutor (come da protocollo della cura), così da riscontrare eventuali movimenti sulle scommesse: una presa di coscienza reale, la sua. 

Il numero 21 della Juventus è finito sotto i riflettori della squadra mobile della Polizia nella primavera scorsa, a seguito di un incontro anomalo con una persona tenuta d’occhio dalle forze dell’ordine. Gli inquirenti, che su mandato della Procura di Torino facevano già approfondimenti su un giro di scommesse illecite su un banco non autorizzato, pensarono in un primo momento che si potesse trattare di un’estorsione nei confronti del giocatore. Ma arrivarono presto al lato oscuro di Nicolò, scommettitore come altri in quelle piattaforme illegali. Col mandato di sequestro dei suoi dispositivi elettronici, il pm Manuela Pedrotta era convita potesse giungere a qualche altra verità sulla rete degli scommettitori: in effetti Fagioli chattava apertamente su alcune puntate, insieme ad altri colleghi e amici che condividevano il suo stesso vizio inteso solo come uno svago.  

Se a livello penale dovrebbe cavarsela con una multa, il centrocampista andrà sicuramente incontro a una squalifica: l’autodenuncia e l’approccio collaborativo nel concedere dettagli utili alle indagini potrebbero limitare lo stop tra gli 8 e i 10 mesi, partendo dal rischio di stop per 3 anni per aver scommesso sul calcio. Fagioli dovrebbe essere ascoltato per l’ultima volta dalla Procura federale nei prossimi giorni, possibile che venga sentito anche il team che lo ha in cura così da avere maggiore contezza sul reale percorso di consapevolezza fatto dal ragazzo per risolvere il problema della dipendenza dal gioco d’azzardo. Nicolò sa di aver sbagliato, ma in questo momento è concentrato sulla risoluzione di un problema che fino a poco tempo fa non percepiva come tale.  

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