Cronaca
domenica 02 ottobre 2022
Bolletta da 500mila euro, chiude storica catena di alberghi: "Trecento dipendenti senza più lavoro"

di Gazzetta del Mezzogiorno
Chiude Caroli Hotels, la storica catena alberghiera che nel Salento conta cinque strutture.
Ieri il direttore generale Attilio Caputo ha comunicato alla Prefettura di Lecce che sarà interrotta l’erogazione di servizi alberghieri e di ristorazione ai nuovi clienti.
«Pur rammaricati del disservizio che creeremo ad ospiti, partner e fornitori - spiega Caputo - gli spropositati ed insostenibili costi, che hanno eroso totalmente i margini di profitto, rendono impossibile garantire il prosieguo dell’attività pur ricorrendo alle opportunità offerte dal sistema creditizio ed all’implementazione di impianti fotovoltaici, la cui installazione non è stata ancora autorizzata».
Pare che la goccia che ha fatto traboccare il vaso sia una bolletta da mezzo milione di euro, arrivata ad agosto. Una mazzata che ha dichiarato la resa di tutte le strutture operative dal 1966. Nel Salento la catena conta cinque strutture: a Gallipoli il Joli park hotel, il Bellavista club e l'ecoresort Le Sirenè. A Santa Maria di Leuca, invece, l'hotel Terminal e Villa La Meridiana. Tutte e cinque danno lavoro a circa 280 dipendenti, che a questo punto sembrano destinati alla perdita del lavoro se non dovessero esserci ripensamenti.
«Nel ringraziare ulteriormente i nostri collaboratori, che saranno, ahimè, i primi ad essere penalizzati dalla situazione determinatasi - conferma infatti Caputo - ci auguriamo che un ritorno alla normalità possa far ricreare le condizioni per una riapertura».
E che il caro bollette stia rendendo la vita difficile a tutti gli operatori del settore è Giancarlo De Venuto, presidente della sezione di Lecce di AssoHotel, il quale condivide le preoccupazioni dei colleghi albergatori. «Invoco politiche incisive, non metodi palliativi - dice - per evitare che altre imprese alberghiere gettino la spugna. Bisogna reagire immediatamente, calmierare i prezzi in maniera sensibile, per evitare il rischio di avere i turisti ma non avere le imprese dove accoglierli».