Cronaca
mercoledì 03 marzo 2021
Appello dei sindacati pensionati Cgil Cisl e Uil: "Non dimenticate le persone fragili"

di Ufficio Stampa CGIL Pesaro e Urbino
La programmazione vaccinale contro il Covid non tiene conto delle fasce più fragili della popolazione che sono le vittime più numerose di questa tragica situazione.
Il sindacato dei pensionati Spi-Cgil – Fnp-Cisl – Uilp-Uil – ribadisce che bisogna fare presto e fare bene altrimenti continueremo a piangere altre vittime di questa pandemia.
Il piano vaccinale ha molte carenze.
In primo luogo la logistica sta evidenziando tutte le criticità a partire dal fatto che i tre punti di vaccinazione sono insufficienti per il territorio pesarese nei quali si riversano gli anziani di tanti comuni limitrofi. I disagi che si stanno verificando erano prevedibili, ma all’oggi ancora non si riesce a trovare una soluzione che garantisca la sicurezza delle persone.
Ma ciò che ci preoccupa è l’assenza totale di un piano vaccinazione a domicilio che ricade su coloro che non possono recarsi autonomamente, né accompagnati ai centri vaccinazione.
Siamo allibiti e preoccupati del fatto che ancora non ci sia una risposta chiara e certa su questi soggetti che dovrebbero essere i primi a ricevere il vaccino. Sappiamo le difficoltà legate alla carenza e al rallentamento dei vaccini, ma non per questo debbono ancora essere i più fragili a pagare il prezzo più alto.
Ci si è dimenticati completamente delle persone anziane che non possono camminare e di quelle fragili.
Siamo inoltre stupefatti dalle polemiche sul continuo rimpallo delle responsabilità e di una discussione sterile sui costi dell’operazione vaccinale, senza la minima preoccupazione in merito alle difficoltà di queste persone.
Più volte abbiamo chiesto di iniziare la vaccinazione dagli anziani e dai più fragili cioè da coloro che sono la memoria storica di questo paese e che con la loro pensione aiutano tutti i giorni a far quadrare il bilancio familiare.
Il fatto che non riescono a deambulare, o che rientrano tra le fasce cosiddette “fragili”, non significa che non abbiano interessi, che non abbiano voglia di vivere e che siano marginalizzati dalla società.
Abbiamo l’impressione che alcune categorie a rischio, siano sacrificabili, e questo è inaccettabile. Chiediamo pertanto chiarezza per dare speranza e conforto a tutte le persone che in questo momento si sentono abbandonate, e che vogliono essere vaccinate.
Per le organizzazioni sindacali vaccinarsi è un atto di civiltà rispetto al quale le minacce dei negazionisti e dei no - vax vanno rispedite al mittente.