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mercoledì 22 maggio 2024

Venerdì presidio a difesa del Consultorio familiare promosso da UDI Pesaro e Casa delle Donne Pesaro

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Venerdì presidio a difesa del Consultorio familiare promosso da UDI Pesaro e Casa delle Donne Pesaro

di Ufficio Stampa

Venerdì 24 maggio dalle ore 10.00 alle ore 12.00 è organizzato un presidio a difesa del Consultorio familiare promosso da UDI (Unione Donne in Italia – Pesaro) e Casa delle Donne Pesaro, insieme a tante donne e Associazioni del territorio, convinte che i Consultori debbano essere pubblici e laici.

Con un emendamento al decreto PNRR (Piano Nazionale di ripresa e resilienza) è stato previsto che le Regioni nell’organizzare i consultori possono avvalersi del “coinvolgimento di soggetti del terzo settore". Tale scelta è stata fatta per permettere alle associazioni pro vita di entrare nei consultori pubblici. Inserendoli di fatto nella ripartizione dei fondi del PNRR relativi al finanziamento della sanità territoriale, togliendoli alla sanità pubblica e anche ai consultori.

Nella nostra Regione sono già presenti consultori privati, “confessionali” sostenuti anche economicamente da fondi regionali. Ora saranno legittimati in tutta Italia, avviando, in previsione, una privatizzazione di questo importante servizio voluto dalle donne.

Noi non abbiamo bisogno delle associazioni antiabortiste e dei consultori privati, mentre quelli pubblici vengono chiusi, svuotati di personale, trasformati in altro, privandoci di strutture socio-sanitarie gratuite, laiche, aperte e accessibili a tutte.

La legge prevede 1 consultorio ogni 20.000 abitanti, mentre, ormai a livello nazionale, siamo arrivati a 1 consultorio anche oltre 45.000 abitanti e, come succede nella Sanità, l’accesso ai servizi richiesti è disatteso se non inesistente: accompagnamento alla gravidanza, al postparto, alla menopausa, l'aborto anche farmacologico, la contraccezione, tutto l’ambito della prevenzione, dell’educazione sessuale ai giovani, non sono assicurati.

Questo è attestato dal Rapporto dell’ISS 2022 sui Consultori familiari con i dati 2018/2019, che pone la nostra Regione sotto la media nazionale su molti servizi erogati: il numero medio di prestazioni consultoriali è del 12,5 % è al di sotto della media nazionale (15%), collocando le Marche fra le 6 Regioni con il valore più basso; su 61 sedi dichiarate solo 25 hanno équipe complete con un rapporto variabile da 1 a circa 3 sedi per équipe e con una Area Vasta per la quale si rileva l’assenza di équipe complete; gli utenti giovani (14-19 anni) solo l’1,6%, la più bassa a livello nazionale; i ginecologi sono presenti in media per 9,5 ore settimanali, sotto la media, le ostetriche sono sopra la media con 28,7 ore, sopra la media anche gli psicologi (23,3 ore) e assistenti sociali (16.3 ore), prestati anche per attività extraconsultoriali. Mentre siamo sopra la media per lo screening tumore uterino (88,1%) siamo molto al di sotto per il Percorso nascita 62,7% contro una media nazionale di 81,2%; per i corsi di accompagnamento alla nascita 50,8 contro 65,9% collocandoci tra le 3 Regioni con i valori più bassi, questo in nome del sostegno alla maternità! Interessante il dato dichiarato nell’Indagine sui Consultori (2023) della Regione Marche sugli obiettori di coscienza: su 66 consultori dichiarati solo in 9 sedi non sono presenti obiettori, in 7 sedi il 100% (ostetriche e ginecologi) sono obiettori; su 66 sedi solo 27 fanno Certificazioni IVG e quella farmacologica (RU486) è in  fase sperimentale da anni, ignorando anche la Circolare ministeriale del 2020. L’Interruzione volontaria di gravidanza è in calo dato positivo in generale, ma è anche vero che la presenza di molti obiettori rende difficile l’accesso all’IVG e costringe molte donne a rivolgersi altrove.  

 Serve un potenziamento dei Consultori che tornino ad essere servizi territoriali per la promozione della salute e prevenzione che si avvale di un lavoro di equipe con personale qualificato fatto di psicologi, assistenti sociali, ostetriche, medici anche non obiettori, come già previsto nella normativa esistente dei consultori.

Noi vogliamo i CONSULTORI PUBBLICI dentro una SANITA’ PUBBLICA, finanziati con soldi pubblici che assicurino un accesso a tutte in modo laico e rispettoso delle scelte di ognuna.

Udi e Casa delle Donne Pesaro

 

 

 

Primo, registrazione presso il Tribunale di Pesaro n°3/2019 del 21 agosto 2019. P.Iva 02699620411

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