Attualità
giovedì 09 aprile 2020
"Una Città in Comune" sulla RSA di Villa Fastiggi ancora chiusa: "Come può un privato non trovare soluzioni in tempi rapidi?"

di "Una Città in Comune"
La Lista Civica "Una Città in Comune", guidata dall'Assessore di Pesaro Enzo Belloni insieme ai Consiglieri Comunali Camilla Murgia e Sergio Castellani, esprime grande perplessità sulla situazione della RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale) di Villa Fastiggi.
"La struttura ha ottenuto dai competenti Uffici Regionali, in tempi molto rapidi, tutte le autorizzazioni necessarie per iniziare l'attività - spiega Belloni - non appena la Direzione dell'Istituto Santo Stefano, proprietario del complesso, ha reso pubbliche le proprie difficoltà burocratiche. A tutt'oggi, però, nessun malato è ancora ricoverato nella struttura. Lo dico con grande dispiacere, perché la RSA di Villa Fastiggi potrebbe essere preziosa per alleggerire il carico di degenti in carico all'Ospedale San Salvatore di Pesaro, e magari anche a quelli di Fano e Urbino, usciti dalla fase critica dell'emergenza Covid-19 ma non ancora autorizzati a tornare a casa, completamente guariti".
In sostanza, a fronte dell'asserita difficoltà di reperire il personale necessario all'apertura della struttura, ci si chiede come mai il privato che possiede e dovrebbe gestire la struttura, non sia ancora stato in grado di trovare una soluzione soddisfacente.
"La parte pubblica sta sostenendo uno sforzo gigantesco in persone, mezzi e risorse economiche, per affrontare la situazione - continua Belloni -. Mi stupisce che un privato, che ha messo in campo la capacità economica necessaria ad affiancare una nuova grande struttura alle altre che già gestisce, non possa ad esempio trovare il modo per ospitare a proprie spese il personale necessario in uno dei tanti alberghi disponibili a Pesaro, per un tempo determinato e probabilmente breve, se davvero tutte queste persone devono essere reperite fuori città".
Moltissime Aziende private hanno agito in queste settimane con grandissima generosità, erogando contributi concreti e molto consistenti, affiancando la parte pubblica impegnata allo stremo contro l'emergenza virus: "Può essere che un privato coinvolto nel settore della sanità, con una struttura che funzionerà con denaro pubblico anche e soprattutto dopo l'emergenza Covid-19 - si domandano i responsabili della Lista "Una Città in Comune" - non riesca a trovare una soluzione nei tempi rapidi di cui c'è assoluto bisogno?".