Attualità
venerdì 21 marzo 2025
Tre trapianti di fegato in 12 ore all'ospedale di Ancona, "un'équipe riconosciuta ormai a livello internazionale"

In appena 12 ore, tre pazienti sono stati sottoposti a trapianto di fegato presso la Clinica di Chirurgia Epatobiliare, Pancreatica e dei Trapianti dell'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, diretta dal professor Marco Vivarelli. Gli interventi, risalenti a fine febbraio, si sono conclusi con successo: i pazienti, due uomini tra i 50 e i 70 anni e una minorenne, sono stati dimessi e stanno bene.
"Un tempo, per un singolo trapianto servivano almeno 18 ore – spiega il professor Vivarelli – oggi, grazie al progresso delle tecniche e all’esperienza maturata, siamo riusciti a portarne a termine tre in mezza giornata. In quelle 12 ore, all'interno del blocco operatorio, hanno lavorato decine di professionisti, in una perfetta organizzazione di squadra".
Due dei trapianti sono stati eseguiti grazie a donazioni da pazienti in morte cerebrale, mentre il terzo ha richiesto il prelievo da un paziente in morte cardiaca, un’operazione particolarmente complessa. Gli organi sono stati prelevati in tre ospedali diversi: Modena, Perugia e Senigallia, prima di arrivare a Torrette per il trapianto.
Il livello di eccellenza della Clinica è riconosciuto a livello internazionale: lo scorso settembre, insieme ai più importanti esperti mondiali, ha contribuito alla stesura delle linee guida per il trattamento chirurgico del fegato. "Non basta più un chirurgo con la 'buona mano' – sottolinea Vivarelli – serve un’organizzazione strutturata di altissimo livello".
Parole di elogio sono arrivate dal Rettore dell'Università Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori: "Un risultato straordinario che conferma l’alto valore del centro e la qualità del servizio per i pazienti". Soddisfazione espressa anche dal direttore generale dell’Aou Marche, Armando Marco Gozzini: "Operazioni così complesse e rapide dimostrano il livello di eccellenza raggiunto. Un ringraziamento ai medici, al personale sanitario e ai donatori, il cui gesto di generosità è fondamentale".
Nonostante i successi, il professor Vivarelli lancia un allarme: "Le Marche sono in controtendenza rispetto al quadro nazionale, con un calo delle donazioni e un aumento delle opposizioni. Serve un impegno maggiore per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema così vitale".