Attualità
martedì 11 febbraio 2020
Si è concluso oggi il percorso formativo professionale di orientamento al lavoro per rispondere alle esigenze del territorio

Fornire una formazione professionale orientata al lavoro, fondamentale per accrescere e rendere spendibili le competenze dei partecipanti e acquisire la certificazione di qualifica di saldatore. È questo l’obiettivo del corso pratico di formazione rivolto ai migranti accolti nei progetti di seconda accoglienza per titolari di protezione internazionale, SPRAR/SIPROIMI del Comune e della Provincia di Pesaro, gestiti da Labirinto cooperativa sociale, che si è concluso oggi martedì 11 febbraio 2020 con l’esame finale.
Iniziato a dicembre e della durata di 200 ore, 100 ore di formazione presso l’Istituto di istruzione Superiore “Don Luigi Orione“ di Fano (PU) e 100 di stage finale in diverse aziende della provincia di Pesaro e Urbino, il progetto di questo specifico corso ha preso vita da una ricerca preliminare degli SPRAR/SIPROIMI gestiti da Labirinto cooperativa sociale, per scoprire i bisogni principali delle aziende del territorio come figure professionali mancanti.
La formazione didattica e tecnica è stata indirizzata verso la saldatura a filo continuo (MAG) e TIG, tra i processi più utilizzati nelle industrie del nostro territorio. Il percorso formativo è stato guidato da tecnici istruttori qualificati dell’Istituto Airone PG-Centro d’Eccellenza dell’Istituto Italiano della Saldatura, azienda caratterizzata da uno stretto legame con il mondo industriale, la produzione ed i processi di fabbricazione.
Per la seconda parte del progetto, lo stage formativo post-corso, una ricerca ha individuato le aziende più disponibili ad ospitare i partecipanti alla formazione; tra i criteri di scelta la possibilità di sperimentare le nuove capacità acquisite direttamente sui futuri luoghi di lavoro, con la possibilità, per i migliori, di essere direttamente assunti.
Lo scopo dei progetti SPRAR/SIPROIMI è fornire ai migranti accolti strumenti utili per raggiungere il miglior grado possibile di autonomia e di integrazione sul territorio: elevare le competenze ed inserire le persone nel mondo del lavoro rispondendo alle esigenze del mercato, risulta essere la chiave migliore per ottenere una buona inclusione sociale. In questo modo si completa un ciclo fondamentale: le persone accolte ricevono qualcosa di importante che sarà restituito nelle comunità che li accoglie.