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lunedì 25 marzo 2024

Sì del Consiglio alla delibera di largo Tre Martiri, "nero su bianco" che la viabilità rimarrà invariata

Sì del Consiglio alla delibera di largo Tre Martiri, "nero su bianco" che la viabilità rimarrà invariata

di Ufficio Stampa Comune di Pesaro

La prima delibera discussa dall’emiciclo è stata quella dell’“Adozione definitiva di variante sostanziale al Prg relativamente all’intervento urbanistico unitario “Largo Tre Martiri” ai fini della suddivisione dello stesso in quattro sub-comparti autonomi di attuazione e nella flessibilizzazione delle destinazioni d’uso”. Il documento, dopo la sospensione chiesta nell’ultima assise (11 marzo) è stato ripreso per il secondo passaggio in Consiglio comunale. Prima del dibattito il consigliere Redaelli ha chiesto il rinvio della discussione: «Esprimo apprezzamento per il lavoro svolto dall’assessora che ha dato disponibilità a un incontro con i cittadini e sul fatto che in commissione ha presentato un emendamento. Chiedo comunque il rinvio della discussione per aspetti “procedurali” e “urbanistici”». E ancora, «L’emendamento che sarà presentato dice di raccogliere le istanze sollevate. In realtà risponde solo a una. La delibera va fermata e ridiscussa, non verrà comunque approvata all’interno di questa legislatura». La proposta di rinvio sostenuta da un numero di consiglieri inferiori (10) rispetto al necessario è stata respinta.

È stata quindi l’assessora alla Rapidità Mila Della Dora, con delega all’Urbanistica, a riprendere la discussione della delibera, ribadendo «Il punto di partenza da cui muove il documento; che è lo stesso che sia il Consiglio, sia i cittadini possono rivendicare con orgoglio: la riqualificazione di un’area degradata che tanti pesaresi hanno sollecitato. Largo Tre Martiri è stata oggetto di occupazioni abusive e di ordinanze anti-degrado. Questo è il momento per mettere un punto fermo per la rigenerazione dell’intera zona». Della Dora ha poi aggiunto: «La delibera porta con sé altre importanti azioni: riduce di 600mq la capacità edificatoria prevista inizialmente dal Prg, è uno sgravio del carico urbanistico importante; porta con sé un piano di mitigazione che tutela ambiente e sicurezza; non ultimo, garantisce che la viabilità non si sarebbe toccata. Una promessa verbale che avevo già fatto ai residenti e che oggi metto nero su bianco in Consiglio comunale tramite un emendamento. Sono tutti elementi (la soluzione alla ‘questione ex Suzuki, la riduzione della capacità edificatoria, il Piano di mitigazione, il mantenimento della viabilità, ndr) che rivendico con orgoglio così come tanti cittadini dovrebbero fare». Della Dora ha ricordato che, «nell’incontro pubblico del 13 marzo, (così come si legge nei volantini della raccolta firme), la quasi totalità dei presenti ha richiesto solo dello stralcio della bretella e di mantenere l’attuale viabilità. Che è ciò che chiedo al Consiglio comunale di votare oggi».

Dallasta: «Le responsabilità sono della politica che ha inciso troppo ed è scesa a compromessi per vecchie promesse fatte. C’è un intero quartiere oggetto di una previsione sbagliata e irrealizzabile». «Come variante non è accettabile; ora fate emendamento in cui togliete la bretella e al centro lasciate un fabbricato di 4 piani». E poi, «Raccontiamo la verità: a 20 dal vecchio PRG i privati non hanno messo in atto alcuna richiesta, per cui la pubblica amministrazione è libera di fare quello che vuole, anche revocare interamente l’edificabilità, ridurla o dimezzarla. L’amministrazione doveva avere il coraggio di cambiare la delibera, perché è sbagliata».

Malandrino, «Il vulnus della delibera sta nel rifarsi a un Prg vecchio di 20 anni, che è tra le più grandi carenze delle ultime amministrazioni. Pesaro è cambiata, e andava adeguato il Piano regolatore per rispondere alle attuali esigenze della città e delle direttive antisismiche e ambientali». Sul documento, «Non si sposa con il claim ‘basta consumo suolo’, ‘costruire sul costruito’ e ‘stop alla impermeabilizzazione del suono’ dell’Amministrazione. In questa delibera c’è tutto il contrario di ciò che andrebbe fatto in materia urbanistica. Salverei solo la parte dell’ex Suzuki». Sulla viabilità, «La delibera proponeva una cosa assurda che si è deciso di stralciare per pura convenienza elettorale.

Vanno studiati bene i flussi di traffico della zona considerando che le condizioni attuali sono già problematiche peggioreranno con le nuove concessioni».

Castellani «Si è perso lo spirito con cui è nata questa delibera, volta a risolvere il problema dell’entrata a Pesaro da nord, il nostro biglietto da visita. Oggi la prima immagine della città è un rudere, che segue anche nel ponte quando si iniziano a vedere gli Orti Giuli. La scelta peggiore è lasciare le cose così». E ancora, «Quella portata avanti è stata una battaglia difficile, il Comune ha parlato con i soggetti aventi diritto, e tolto patrimonio dalle loro casse. L’accordo raggiunto fra preservato». «Altra cosa è la viabilità – ha aggiunto il consigliere - che sarebbe stata comunque valutata in condivisione con il Quartiere. Ma la campagna elettorale amplifica malumori e crea incertezze. Con l’emendamento mettiamo per iscritto che la viabilità non si tocca»

Vanzolini: «Rivedere il PRG non è ad oggi fattibile: siamo a fine legislatura, dovrà essere obiettivo della prossima. È invece possibile avere una visione di come vogliano la nostra città. Qui si inserisce la riqualificazione chiesta a più voci dell’area. L’ingresso nord di Pesaro è un bene di tutti i cittadini, non solo dei residenti, di cui si comprendono i timori. Non si potrà mai fare nulla senza scontentare qualcuno, è già successo per azioni che si sono poi rivelate un valore aggiunto per l’intera città. E così vedo questa variante: dobbiamo rappresentare tutti i cittadini. La priorità è riqualificare un immobile indecente alle porte della città».

Sperindei: «La reazione dei cittadini è stata troppo grande per non essere raccolta. Serve una progettazione condivisa coi residenti».

Andreolli: «Difficile comprendere il perché si sta procedendo di fretta su una scelta che non troverà compimento in questa legislatura. Non si può lasciare sospeso tra una legislatura e l’altra un tema che non è condiviso da un pezzo importante della popolazione e da parte della maggioranza. Fermiamoci, ragioniamo dell’inizio e non gettiamo anche ciò che c’è di buono nel progetto. Serve un percorso condiviso». E occorre chiedersi, per Andreolli: «Sono state fatte tutte le considerazioni? Non credo, non trovo ragionevole la fretta con sui si sta procedendo. È una forma poco elegante anche per la prossima amministrazione che entrerà in campo».

G. Marchionni: «Ci siamo attivati per richiedere la sospensione della delibera; è stata sottoscritta da 10 consiglieri; Redaelli, G. Marchionni, E. Gambini, Andreolli, A. Marchionni, N. Rossi, Dallasta, Malandrino, Sperindei, Manenti. Il Regolamento del Consiglio comunale non permette un rinvio, che consentirebbe invece di poter ragionare in termini di futuro. Oggi è giusto ricordare chi si è presa la responsabilità di ascoltare i cittadini e di farsi voce della cittadinanza che chiede di evitare che la delibera trovi attuazione in questa legislatura. Credo che il coraggio che gli amministratori devono avere davanti a quanto richiesto dalla città sia tutto».

Bellucci: «La ricostruzione del percorso fatta sinora ha qualche falla». E poi, «Quando si è iniziato a esaminare il progetto, da parte di tutti, anche dell’opposizione, c’è stata un’accoglienza benevola. L’11 dicembre, in Consiglio comunale non ci sono stati interventi di alcun tipo. Andate a vedere gli atti, troverete nomi e cognomi. Quel tipo di dibattito non è caduto all’improvviso ma è seguito a una Commissione, a riunioni di maggioranza e probabilmente d minoranza e tutti hanno avuto tempo e modo di farci una riflessione». Per questo, per Bellucci, «Il racconto che si sta facendo non corrisponde alla responsabilità che si deve al ruolo di consigliere comunale» che aggiunge: «La delibera è per tutti i cittadini, non solo per i residenti di Soria, la cui protesta è stata ascoltata e recepita con un impegno formale».

È stato poi il momento del sindaco Matteo Ricci, intervenuto sulla questione: «È normale che quando ci sono delle cose che cambiano ci siano dei cittadini che protestano. Non è normale che l’opposizione non avendo argomenti in campagna elettorale, si attacchi alla protesta di un comitato, legittimo e spontaneo». «Oggi ho capito perché voi continuerete a stare all'opposizione – ha detto Ricci rivolgendosi ai consiglieri di minoranza -: avete un approccio ai problemi che tende ad evidenziarli, non a risolverli. L’assessora Della Dora è riuscita in un ambito dove, fino ad oggi, nessuno, compreso me, era mai riuscito: mettere d’accordo i privati e proprietari di quel comparto, ad accettare una variante condivisa riducendo la capacità edificatoria. Sembrava un rompicapo impossibile, invece ha messo d’accordo tutti. Oggi sentirla difendere con determinazione un lavoro amministrativo fatto, dimostra quanto sia cresciuta e che non ha paura di perdere qualche preferenza a favore della risoluzione di un problema per la città. È questa la differenza tra governare e stare all’opposizione. Lei ci ha messo la faccia, ha ascoltato le preoccupazioni dei cittadini e ha risolto il problema». «In questa azione – continua Ricci - sta il senso della responsabilità di chi, pur essendo a fine legislatura, prova a risolvere il problema e non a rinviarlo, come sta provando a fare l’opposizione: prima strumentalizzando le persone, poi provando a buttare la palla in tribuna. Noi non siamo abituati a buttare la palla in tribuna, ma a risolvere i problemi fino all’ultimo giorno».

Alla delibera, è stato presentato un emendamento – approvato con 18 favorevoli, 8 contrari, 2 astenuti - firmato dai capigruppo Castellani, Petretti, Vanzolini e dal consigliere Michele Gambini, su concorde indicazione dell’assessora alla Rapidità Mila Della Dora. Lo stesso è stato presentato da Castellani, che ha raccolto le istanze giunte dopo l’incontro e riportate dall’assessora che ha spinto e seguito la redazione dello stesso. L’emendamento «Mette nero su bianco una volontà politica e risponde ai cittadini che avevano necessità di essere rassicurati», ha precisato Castellani.

L’emendamento, si legge, “contempla da un lato le esigenze manifestate dal quartiere e dalla popolazione sulla viabilità con gli altrettanti legittimi diritti edificatori di soggetti che hanno proprietà nell’area” e modifica la proposta di variante con uno “stralcio della previsione dell’infrastruttura viaria di collegamento tra le vie Lungofoglia Caboto e Agostini”, con il “mantenimento della viabilità a doppio senso di marcia in via Lungofoglia Caboto, anche nel tratto iniziale della stessa; con una “modifica del progetto di zonizzazione dei comparti 3 e 4”.

Redaelli: «La delibera non è positiva, e dentro c’è un emendamento non positivo. Non si può dire che raccoglie le voci presentate. Ne affronta, parzialmente, solo una, quella della viabilità. Ma 2 punti dei 5 presentati dai residenti riguardano altro». E ancora, «Facciamo urbanistica “a scavalco” tra un consiglio e l’altro, e cancellando una via. È questa la cultura di governo di cui parlate?».

G. Marchionni: «L’emendamento denota una mancanza di coraggio di questa amministrazione: perché diritti edificatori eterni non esistono. Di fronte a una raccolta firme, alle richieste di un comitato per la tutela ambientale, della salute e di pianificazione urbanistica non possiamo rimanere inermi. Noi oggi decidiamo di mettere le mani sulle orecchie e non ascoltare. A cosa servono allora le osservazioni?».

T. Nobili: «C’era una chiara emergenza, risolvere la questione dell’area ‘ex Suzuki’. Spesso i tre passaggi in Consiglio comunale ci sembrano superflui invece sono atti che garantiscono che tutti siano a conoscenza e trovino tempo per fare delle osservazioni». E ancora «L’accordo trovato dall’assessora permette ai 4 comparti di partire in maniera autonoma. A dicembre pensavamo tutti fosse soluzione migliore, poi ci siamo accorti delle perplessità del quartiere affrontate dall’incontro richiesto dall’assessora. La richiesta maggiore era di avere rassicurazioni sulla viabilità». Per questo, «L’altra volta ho sottoscritto la sospensiva. Abbiamo ascoltato e capito il problema e oggi votiamo l’emendamento che mette nero su bianco che la viabilità non cambierà».

Dallasta: «Mi sarei aspettato un emendamento che redistribuisse la capacità edificatoria negli altri 2 comparti. L’area verde doveva rimanere libera o a servizio della riorganizzazione della viabilità e dei marciapiedi, per il quartiere». «È una presa in giro».

Manenti: «Sarebbe stato bello avere posizioni chiare e definite su diverse tematiche – senza chiedere, ad esempio, un ‘Piano B’ - avrebbe dimostrato la forza di saper governare». Sulla questione, «Andiamo a saturare un nodo viario nevralgico già saturo. Occorre il coraggio di fermarsi a fronte delle richieste importanti dei cittadini; un atteggiamento di forza, non di debolezza. Si doveva attendere e aspettare la prossima legislatura».

L’assessora Della Dora, ha ripreso parola per ribadire che «nel documento della raccolta firme si leggeva ‘No alla vendita di lungofoglia Caboto’ e ‘No alla diminuzione delle vie di Soria’. Oggi siamo a votare un emendamento che ho condiviso e voluto e che risponde a quanto chiesto tramite le firme dei residenti». Sulle tempistiche, «Le delibere sono atti normali che possono passare da un’Amministrazione all’altra. Non si fa nulla di diverso rispetto alle procedure portate avanti negli anni».

Malandrino: «Ero presente all’assemblea a Soria, il quartiere non era contrario solo alla viabilità». E ancora, «È offensivo fare riferimento all’onestà intellettuale dei consiglieri presenti, i calcoli elettorali sono stati fatti altri da altri». «Caricare ulteriormente il traffico della zona? Credo ci sia superficialità su queste valutazioni».

Lugli: «Per il nostro ingresso in maggioranza c’è stata la condizione del salvare l’area al termine dii via Pertini da un centro commerciale di diversi ettari di terreno in una zona bellissima. Queste sono le cose su cui facciamo le nostre battaglie. In questo caso ‘l’obiettivo grande’ è migliorare una soluzione che oggi non è più sostenibile. La delibera e l’emendamento recepiscono le richieste dei cittadini».

Rossi: «Oggi ho assistito a una delle prime fasi di campagna elettorale». E ancora, «Abbiamo fatto solo politica» e «Credo che il Pd sia tra i pochi partiti che ha sempre ascoltato il territorio. Non gli si può rivolgere l’accusa di non ascoltare, è sempre stato così».

La delibera, emendata, è stata approvata con il sì di 18 consiglieri (9 i contrari; 1 consigliere astenuto).

MOZIONI E ORDINI DEL GIORNO

Si è poi discusso l’ordine del giorno con carattere d’urgenza relativo alla delibera di Largo Tre Martiri, a firma della consigliera Lisetta Sperindei (respinto con 14 contrari e 8 favorevoli), che ha spiegato: «Nell’assemblea pubblica del 13 marzo nella sede del Quartiere si è riaffermata e solidificata un’aspra e aperta contrapposizione dei residenti verso l’amministrazione, che neppure la promessa trapelata di non chiudere via Caboto ha scalfito, in quanto l’opposizione ha motivazioni e richieste più articolate e complesse, come da esposizione sulla petizione precisa e puntuale inviata all’Amministrazione dal comitato che rappresenta gli abitanti di Soria». La consigliera, con la mozione, ha chiesto all’Amministrazione, «l’impegno a “revocare, nell’esercizio del proprio potere di autotutela, la delibera».

Si è poi parlato dell’“Individuazione di un’area per la realizzazione di una nuova caserma dei Vigili del fuoco e rafforzamento del dispositivo di soccorso dei VVF in città” con la mozione approvata all’unanimità (22 favorevoli) presentata dal Presidente del Consiglio comunale e dai capigruppo consiliari (Redaelli, G. Marchionni, Andreolli, Manenti, Malandrino, Petretti, Castellani, Vanzolini e Mattioli).

Perugini: «Mozione che nasce su mio impulso e condivisa da subito da tutti i capigruppo. La caserma centrale vive una difficoltà non banale di obsolescenza». «I problemi sono sia dal punto di vista logistico, sia statico (ed economico, l’affitto è di 140mila euro) – continua Perugini -. Le difficoltà sono dimostrate dal fatto che i mezzi di soccorso non sono in quella sede ma in altre del comando». E ancora, «Ricordo che i vigili del fuoco svolgono un’attività tanto silenziosa quanto primaria, hanno bisogno di strutture e strumenti. L’Amministrazione può provare a identificare le priorità e verificare se esistono aree adeguate a disposizione».

Andreolli: «È un corpo che spesso non viene valorizzato ed è sottofinanziato rispetto ad altri».

Mattioli: «La caserma è obsoleta quindi bene la mozione. L’augurio è che si possa trovare un’area adeguata a breve».

Approvata la mozione presentata dai consiglieri Vanzolini e Lugli sul “Reddito di cittadinanza” che ha ricevuto 14 voti favorevoli, 3 contrari). «Una misura di civiltà - ha spiegato Vanzolini – che ha aiutato tante persone in situazione di povertà estrema o sulla soglia di tale situazione».

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