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martedì 15 febbraio 2022

Sì del Consiglio al progetto del casello Pesaro Sud, Ricci: "Nel 2023 partirà la gara per la realizzazione"

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Sì del Consiglio al progetto del casello Pesaro Sud, Ricci: "Nel 2023 partirà la gara per la realizzazione"

di Ufficio Stampa Comune di Pesaro

Via libera del Consiglio al progetto definitivo del casello monodirezionale Pesaro sud approvato dall’assise con 21 voti favorevoli e 7 contrari. «Un ulteriore passo avanti e un buon risultato per Pesaro» per il sindaco Matteo Ricci che è intervenuto nel dibattito dettando il cronoprogramma di uno degli interventi più attesi dalla città: «Se non ci saranno intoppi nel 2023 partirà la gara per la realizzazione del casello unidirezionale di Santa Veneranda». Le tappe della vicenda. «I tempi sono lunghissimi, ma occorre capire il perché - ha spiegato -. Tutto nasce nei primi anni 2000, quando gli amministratori dell’epoca diedero il via libera alla realizzazione della terza corsia dell’autostrada. Ci fu una grande discussione nel sud delle Marche, tanto che Società Autostrade decise di non realizzarla in quel tratto. A quel punto si aprì una trattativa con i Comuni, per la realizzazione di opere che potessero rafforzare l’ingresso in autostrada andando in contro alle esigenze di viabilità delle singole città». Il sindaco Ricci, all’epoca in Provincia, ha ricordato: «il Consiglio provinciale si espresse favorevolmente, ritenevo e ritengo ancora oggi che l’opera consenta alla città di avere un collegamento migliore tra Pesaro e Fano. Ma allo stesso tempo in Consiglio comunale si stava sviluppando l’”opzione zero”, un documento che prevedeva la realizzazione di strade e nessun casello. Rispettando il parere del Consiglio comunale chiesi all’ingegnere della Provincia Paccapelo di studiare la possibilità di realizzare un casello unidirezionale. C’era la fattibilità e con il via libera dell’allora sindaco di Pesaro, presentai il progetto all’Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Castellucci». Così nasce l’idea di un casello unidirezionale «posizionato il più possibile a sud della città, per migliorare i collegamenti. Con l’idea di mantenere quello già esistente come principale». A quel punto, all’interno dell’accordo con Società Autostrade, «il Comune di Pesaro inserì strade di collegamento strategiche già previste dal piano regolatore, con priorità alla Bretella Fratelli Gamba per coloro che provengono dalla valle del Foglia». Ricci ha ricordato il 2013, data della firma tra Regione, Provincia, Comune e Società Autostrade. «La lentezza è dovuta a diversi fattori: la burocrazia del Paese, la lentezza di Società Autostrade. Ritardi decisionali che non ci ha fatto cogliere l’opportunità di Pavimental (società di scopo di Società Autostrade). Il rischio più grosso lo abbiamo corso con il crollo del ponte di Genova, vicenda che ha rischiato di far saltare tutto. Società Autostrade realizza le opere grazie ai pedaggi futuri – spiega Ricci - la tragedia del ponte Morandi ha messo in discussione la concessione a Società Autostrade e il conseguente blocco di tutti gli investimenti. Dopo due anni, con l’entrata di Cassa Depositi e Prestiti, la vicenda si è sbloccata e gli investimenti sono ripartiti, compresa l’Interquartiere di Muraglia. E se tutto va bene il cronoprogramma prevedere di andare il gara per il casello di Pesaro sud ne 2023».

Ad aggiungere gli ulteriori passaggi è stata l’assessore alla Rapidità Mila Della Dora: «Nel 2013 è stata firmata la Convenzione tra Comune di Pesaro, Provincia di Pesaro e Urbino, Regione Marche e Società Autostrade, in cui si definivano le opere compensative chieste dal Comune per l’ampliamento del tratto Cattolica-Fano dell’A14. Il percorso è stato avviato da subito tanto che, nel 2016, venivano approvate in Consiglio le altre opere compensative richieste, ad eccezione del casello “Pesaro Sud”, per la quale era necessaria la valutazione d’impatto ambientale (Via) del Ministero dell’Ambiente. Una valutazione giunta a marzo 2018, che «ha permesso di sbloccare il progetto definivo arrivato nel secondo semestre del 2021». Tre anni complessi, durante il quale il sindaco Ricci si è fatto trovare sempre presente e incisivo nell'accorciare tempi rallentati da due fattori oggettivi: il crollo del ponte di Genova (2018, a causa del quale si è più volte paventata la revoca della concessione a Società Autostrade), «che ha comportato il blocco degli interventi ipotizzati nel Paese; la pandemia, che ha fermato tante cose ma non la nostra volontà di concludere questa partita. Il parere espresso oggi dal Consiglio è uno di quelli che i vari enti dovranno esprimere in sede di Conferenza di Servizi». 

Il progetto, costituito da 247 elaborati, prevede la trasformazione in ciclo-pedonale del sottopasso e dell’ultimo tratto di strada Pantano Castagni e la ridefinizione della viabilità dell’area per consentire lo sviluppo della rampa d’accesso. Posto a nord dell’Autostrada, il casello si connette alla rotatoria sud dell’Interquartieri” (via Sandro Pertini), di cui è previsto il potenziamento. L’ingegnere Mauro Moretti, del Comune, ha sottolineato le verifiche dei tecnici che hanno registrato, in particolare, la piena conformità del definitivo al progetto che aveva ottenuto la Valutazione d’impatto ambientale nel 2018. 

Redaelli (Forza Italia): «È un progetto che dimezza l’utilità dell’intervento, mantenendo la totalità dell’impatto». Il consigliere segnala «poca chiarezza sul cronoprogramma delle opere compensative». «Parliamo di modifiche alla viabilità, cambiamenti ambientali e urbanistici. Temi su cui non abbiamo ricevuto risposte soddisfacenti». 

Andreolli (Lega): «Preoccupante l’iter con cui ci avviamo a fare questa scelta: non abbiamo né la certezza dei tempi di inizio del casello, né un cronoprogramma dei lavori». 

Rossi (Europa Verde Pesaro): «I tempi non dipendono dalla politica, l’iter ha impiegato gli anni che necessita».

Gambini E. (Prima c’è Pesaro): «Capisco il “fattore” ponte di Genova, ma da 2013 al 2018 qualche intervento doveva essere fatto, come la bretella di Case Bruciate, 250 metri che avrebbero alleggerito il traffico o gli 11 boschi cittadini».

Marchionni G. (Prima c’è Pesaro): «Esempio macroscopico dell’evoluzione di parti politiche della città che, pur di rimanere a galla, mettono in dubbio le proprie convinzioni».

Andreolli ha ricordato le responsabilità del «Partito democratico che aveva allungato i tempi opzionando anche “l’ipotesi 0”, all’epoca sostenuta dal M5S». Concorde Malandrino (Fdl): «Società autostrade aveva individuato un casello all’imbocco della montelabbatese; luogo che al Pd non andava bene».

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