Attualità
giovedì 18 marzo 2021
Ristoranti aperti anche in zona rossa, ma solo con un contratto di mensa aziendale

di Alessandro Di Domenico, Cesam srl
Un ristorante che ha un contratto di somministrazione pasti con una Ditta che vuole fornire il servizio pasto per i suoi dipendenti, può svolgere il suo lavoro regolarmente nel rispetto dei PROTOCOLLI DI SICUREZZA ANTICOVID 19.
Questa mattina, telefonando direttamente alla Prefettura di Pesaro – Urbino, sono venuto a conoscenza di questa opportunità grazie anche alla segnalazione di un operatore di settore. (quando fare rete e comunicare sortisce un effetto positivo).
Il DPCM , recante “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica del COVID-19”, ha introdotto particolari misure di contenimento applicabili alle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario “elevata” e “massima” gravità (c.d. zone “arancioni” e “rosse”).
In particolare prescrive la sospensione delle attività di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie, con le dovute accezioni che già conosciamo) ad esclusione “delle mense e del catering continuativo su base contrattuale”.
Insomma: nelle zone rosse i ristoranti stanno chiusi. Rimangono invece aperte le mense e i catering continuativi su base contrattuale.
La ragione del provvedimento pare evidente. Al fine di limitare gli assembramenti e le occasioni di contagio, non è più possibile andare al ristorante per il semplice piacere di stare in compagnia. Rimangono così aperte le some mense, le quali hanno infatti la funzione di garantire ai lavoratori di consumare un pasto caldo nel corso della giornata lavorativa.
In questo contesto, il rischio è che i dipendenti di imprese prive di mensa interna, si ritrovino nell’impossibilità di consumare un pasto caldo, in quanto tutti i ristoranti nei pressi del luogo di lavoro devono restare chiusi in applicazione del DPCM.
Il Ministero delle Finanze, a tal proposito, scrive “tenuto conto della nuova formulazione della norma, è opportuno precisare che tra le prestazioni di vitto e le somministrazioni in mense aziendali, anche gestite da terzi, sono comprese le convenzioni con i ristoranti…”.
Quindi, anche se non sufficiente a lenire la sofferenza del settore, con questa interpretazione si apre uno spiraglio per quelle attività che possono, e vogliono, offrire un servizio alle imprese.