Attualità
venerdì 12 marzo 2021
«Rispettiamo le regole alla lettera, ma ci fanno rimanere chiusi», sale la protesta di acconciatori ed estetiste

di Ufficio Stampa / Claudio Salvi
Le estetiste e gli acconciatori della provincia di Pesaro e Urbino non ci stanno e chiedono di poter lavorare per appuntamento e in sicurezza anche se in zona rossa.
“La categoria ha applicato alla lettera i protocolli di sicurezza indicati dalla Regione e dal Governo – dice Antonio Bianchini della CNA di Pesaro - con protocolli più stringenti di quelli previsti per altre categorie. Hanno investito risorse per garantire la sicurezza dei loro clienti ed oggi si ritrovano nella stessa situazione di dodici mesi fa: serranda abbassate e chiusura totale.
Ed ora non ci stanno a sospendere l’attività. “Riteniamo” afferma la presidente Cna Benessere e Sanità, Perlita Vallasciani “che i servizi alla persona come i nostri, vadano equiparati ad altre attività che restano aperte perché ritenute di prima necessità. In un momento così difficile, anche la cura della persona è una necessità, basata su un rapporto fiduciario con la propria estetista o il proprio acconciatore.”
In provincia di Pesaro e Urbino le estetiste sono 270 e gli acconciatori 635. Attività in grande difficoltà e posti di lavoro a rischio. Specialmente se le chiusure dovessero durare ancora a lungo.
“Un altro problema da non sottovalutare “precisa Bianchini“è la concorrenza illegale degli abusivi, che tagliano i capelli o fanno le manicure nelle case private, senza protocolli di sicurezza adeguati e con grave rischio di contagio, per loro e per i loro clienti. Insomma, nell’intento di combattere il virus, si possono creare le condizioni per favorire la sua diffusione”