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mercoledì 02 agosto 2023

Ripartono i Tirocini di inclusione sociale dell'Ats1, Pandolfi: "Progetto esemplare di spinta all'autonomia"

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Ripartono i Tirocini di inclusione sociale dell'Ats1, Pandolfi: "Progetto esemplare di spinta all'autonomia"

di Ufficio Stampa Comune di Pesaro

Tornano i TIS, i Tirocini di inclusione sociale dell’Ambito Territoriale Sociale 1, progetti lavorativi costruiti sulla persona, della durata massima di 24 mesi (rinnovabili) e retribuiti mensilmente con 400€. «Felici di poter riprendere un intervento strutturato, finanziato dall’Unione Europea (che ha raddoppiato le risorse, pari a 1.867.146,96€ per i prossimi 30 mesi) e che nel territorio dell’Ambito rappresentano un modello esemplare di inclusione e autonomia delle persone in condizioni di estrema fragilità» spiega Luca Pandolfi, presidente del comitato dei sindaci dell’Ats1 e assessore alla Solidarietà di Pesaro.   

I TIS, si rivolgono a fasce di fragilità «difficilmente inseribili nel mondo del lavoro: cittadini con disabilità più o meno grave, condizioni di dipendenze patologiche, situazioni in carico ai servizi sociali difficilmente ricollocabili, utenti in capo al dipartimento dipendenze patologiche» aggiunge Pandolfi nell’annunciare il rinnovo del progetto quinquennale dell’Ats1 che si rivolge agli utenti in carico ai servizi sociali (41%) e sanitari (35% con disabilità), residenti o domiciliate nel territori e di età compresa tra i 17 e i 67 anni, appartenenti alle categoria maggiormente vulnerabili.  

Il tirocinio (TIS) è «finalizzato all’inclusione sociale, all’autonomia e alla riabilitazione degli utenti coinvolti che recepiranno, per le prossime annualità un’indennità lorda di 400€, maggiore rispetto a quella prevista dal precedente progetto (che prevedeva 350€ al mese al lordo degli oneri assicurativi obbligatori del tirocinante). Progetto che, per il quinquennio 2018-203, ha previsto una media di 90 tirocinanti attivi al mese, 106 enti ospitanti e 326 convenzioni stipulate «con l’80% dei tirocini che si sono svolti tra piccole e medie imprese del territorio - che hanno aderito (oltre ai Comuni dell’ATS 1, cooperative, associazioni no-profit e sportive e alle parrocchie della Diocesi di Pesaro) e che testimonia da una parte il valore di un’iniziativa personalizzata sull’utente; dall’altra la crescita di una cultura inclusiva nel territorio dovuta al grande lavoro svolto dalle amministrazioni e dalle realtà del Terzo Settore e socio-sanitarie, che potrà in prospettiva crescere ulteriormente viste le notevoli risorse stanziate dall’Europa» aggiunge Pandolfi. 

Gli utenti a cui si rivolgono i TIS sono indicati dai case manager di enti pubblici – in prevalenza dell’azienda sanitaria territoriale (Ast) e dagli assistenti sociali dei Comuni. L’Ambito, a sua volta propone il candidato ai tutor (professionisti del Terzo settore, Coop. Sociale Labirinto, T41b, Polo 9 e Fondazione Caritas) che a loro volta si relazionano con i case manager per individuare ed accompagnare la persona nell’ente o azienda che li ospiterà per i Tis. «Un modello virtuoso – aggiunge Pandolfi – risultato tra i migliori d’Italia e che ha visto l’interesse del Ministero che l’anno scorso ha inviato a Pesaro un gruppo di tecnici per approfondire il nostro modello». 

Tre, in particolare, i plus del progetto dell’Ats1: l’averlo aperto allazona grigia”, «a quelle persone cioè, che non rientrano nell’utenza dei servizi sociali e spesso esclusi da qualsiasi intervento pubblico»; la progettazione d’equipe, «svolta con soggetti pubblici, socio sanitari, del Centro per l’impiego, del Terzo settore e soggetti privati»; i numeri del progetto «che è riuscito a utilizzare il 95% delle risorse europee ricevute (1.564.464,35€ in 5 anni). Un dato rilevante, specie per una regione che ha in Italia il primato negativo di spesa di risorse europee (in media le Marche spendono solo il 29,4% dei contributi conquistati)» ha detto Pandolfi. 

«In questi giorni stiamo programmando la ripartenza dei tirocini conclusisi a giugno, dopo che la Regione qualche giorno fa, ha proceduto con la redazione degli atti autorizzativi necessari» ha concluso Pandolfi. 

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