Attualità
giovedì 04 giugno 2020
Ricci a Roma con Zingaretti: "Velocità e semplificazione per ricostruire come nel Dopoguerra"

di Ufficio Stampa
«Il nostro obiettivo è costruire il clima di rinascita del Dopoguerra, ma la parola chiave in questi giorni di bivio sarà ‘velocità ‘. Se le risorse europee e i fondi importanti stanziati dal governo non arriveranno velocemente nelle tasche di lavoratori, imprese e cittadini, il rischio è che il Paese prenda la strada del rancore». Lo ha detto il sindaco di Pesaro e presidente Ali–Autonomie locali italiane Matteo Ricci nella sede del Partito democratico, presentando a Roma il suo nuovo libro «Vincere l’odio. Prima e dopo il coronavirus» con il segretario dem Nicola Zingaretti. A moderare la conferenza stampa, nella terrazza in via Sant’Andrea delle Fratte, la giornalista Rai Serena Bortone. «Abbiamo lanciato il tema delle semplificazioni – ha aggiunto Ricci -. O usciamo adesso con un Paese più semplice, oppure non lo faremo più. I sindaci hanno distribuito velocemente 400 milioni di euro di buoni spesa alle famiglie prima di Pasqua con l’autocertificazione, dando fiducia al cittadino. E’ un meccanismo che applicato a gran parte dello Stato cambierebbe il paradigma per avere un sussidio, per avviare un’ impresa. Con controlli ex post e non ex ante». Velocità anche sugli investimenti: «Dobbiamo mettere in campo cantieri nel giro di pochi mesi, non possiamo farlo con le regole attuali. Serve una semplificazione del codice degli appalti», ha osservato il sindaco. Per Zingaretti, «ora è il tempo del coraggio e della passione per risolvere i problemi che abbiamo. Grazie alla scienza, alla medicina e alle regole che il Paese ha seguito abbiamo rallentato il mostro del covid, per aprire la fase nuova della convivenza con il virus». Rispetto agli effetti economici e sociali generati dal coronavirus, secondo il segretario dem, «occorre una grande politica che comprende la paura ma rifiuta la tentazione di cavalcare la rabbia per farla diventare odio. E’ eticamente immorale. E l’odio non risolve il problema». Piuttosto «dobbiamo ora creare lavoro, riaccendere l’economia. Se avesse vinto idea di picconare l’Europa, nessuno dei problemi post covid si sarebbe potuto affrontare». Richiamo alla ‘concordia’ del segretario Pd: «Come ha detto monsignor Zuppi, arcivescovo di Bologna, cos'altro deve accadere per capire che ci dobbiamo unire per trovare delle soluzioni? Dopo 110 giorni e 35mila morti, con il crollo della produzione industriale, la fine di interi mercati, lo sconvolgimento delle regole sociali. Certo che ci deve essere dialettica politica o sociale, ma poi c’è un valore patriottico superiore. Nel conflitto, ma dentro una tensione che su alcuni grandi scelte strategiche deve unire il Paese». Il libro edito da All Around include un dialogo con Lucrezia Ercoli, direttrice artistica del festival di filosofia del contemporaneo Popsophia. La prefazione del volume è firmata da Liliana Segre. «I sindaci – ha sottolineato Ricci - dovranno portare avanti nei territori i valori della memoria e la battaglia contro l’odio che lei sta facendo dal Senato. La spinta ritorna di grande attualità. Abbiamo riscoperto il valore della sanità pubblica. Ci siamo resi conto della fragilità umana. Tutti sono uguali di fronte al virus, che non guarda al colore della pelle, né all’etnia o alla ricchezza di un Paese. Ma la distanza tra le persone, la diffidenza, la paura e la crisi economica che sta crescendo rischiano di ributtare benzina sulla rabbia sociale e sulla propaganda che fa leva sull’odio. Siamo a un bivio tra la voglia di ricostruire e una nuova stagione di divisioni. Prevarrà la solidarietà o avremo categorie contro categorie, territori contro territori?», ha concluso Ricci.