Attualità
martedì 21 ottobre 2025
Pesaro e Urbino, demografia e lavoro in evoluzione: cresce la vita media, cala la popolazione
newsUn territorio che invecchia, ma che mostra solidità economica e una qualità della vita superiore alla media regionale.
È la fotografia che emerge dall’iniziativa “I dati in Comune. Strumenti per il dialogo tra amministrazioni e territorio”, promossa dalla Provincia di Pesaro e Urbino in collaborazione con l’Istat e ospitata nella sala Pierangeli.
L’incontro ha coinvolto istituzioni, docenti universitari, associazioni e sindacati per analizzare i più recenti indicatori demografici, sociali ed economici del territorio.
«Attraverso i dati possiamo comprendere meglio la realtà e orientare le politiche future», ha dichiarato il prefetto Emanuela Saveria Greco. Il presidente della Provincia Giuseppe Paolini ha sottolineato l’importanza di una programmazione fondata su dati attendibili e condivisi, ricordando che l’ente è capofila del progetto nazionale “Il benessere equo e sostenibile delle Province”.
Secondo i dati Istat, al 1° gennaio 2025 la popolazione residente è di 349.798 abitanti, in lieve calo rispetto all’anno precedente. Le donne rappresentano il 50,7 per cento della popolazione e gli stranieri l’8,5 per cento, in leggera crescita.
La speranza di vita sale a 86,3 anni per le donne e 84,4 per gli uomini, mentre l’età media complessiva raggiunge i 47,6 anni.
I giovani tra 0 e 14 anni sono l’11,4 per cento della popolazione, gli over 65 il 25,7 per cento.
Sul fronte economico, la provincia si distingue per un tasso di disoccupazione complessivo del 3,5 per cento, tra i più bassi in Italia, con valori migliori rispetto alla media regionale e nazionale.
Il tasso di occupazione femminile (70,2 per cento) supera nettamente quello medio marchigiano, ma resta elevato il divario retributivo di genere: le donne guadagnano in media 16.852 euro annui, contro i 25.202 euro degli uomini.
Dal punto di vista produttivo, il settore dei servizi impiega oltre il 64 per cento degli occupati, l’industria il 34 per cento e l’agricoltura l’1,9 per cento.
Le imprese a conduzione femminile rappresentano il 22,5 per cento del totale. Preoccupano, tuttavia, il calo demografico e l’abbandono dell’entroterra, temi sui quali la Provincia intende lavorare in sinergia con i Comuni.
L’iniziativa, moderata da Massimo Seri, ha visto gli interventi di numerosi esperti tra cui Gaetano Palombelli dell’Upi, Roberta Palmieri e Antonella Bianchino dell’Istat, Fatima Farina dell’Università di Urbino, Roberto Rossini della Cgil, Andrea Baroni di Confindustria e Luca Pandolfi dell’Ats 1.
Tutti concordi su un punto: solo attraverso la conoscenza dei numeri sarà possibile progettare politiche efficaci per il futuro del territorio provinciale.