Attualità
venerdì 03 settembre 2021
Patto dei Sindaci, dodici Comuni marchigiani aderiscono assieme al Joint Alte Marche ClimAct
newsdi Ufficio Stampa
Dodici comuni marchigiani sono più vicini all’Europa con un obiettivo forte e importante. Dal 2008, l’Europa riconosce alle autorità locali il fondamentale ruolo per la transizione energetica e la lotta al cambiamento climatico. Con l’adesione di 53 Paesi, 10.709 firmatari, 324.855.293 cittadini e 220 Supporters, il Patto dei Sindaci rappresenta un atto di forte responsabilità sulle tematiche ambientali e energetiche attraverso piani di azione verso l’efficientamento energetico e la mitigazione climatica. Con grande impegno una vasta area dell’entroterra pesarese e anconetano ha aderito il Joint Alte Marche ClimAct per favorire il radicarsi, a livello di Governance locale, di un riferimento costante e ampio sui territori, rafforzando una strategia di successo che, a livello regionale, ha adesioni da parte di 152 Comuni, coprendo l’81% della popolazione.
La presenza dell’Unione Montana del Catria e Nerone, capofila della Strategia dell’Area Interna (SNAI) dell’Appennino basso pesarese e anconetano, che aderisce con il ruolo di Supporter, garantisce un sostegno tecnico alle amministrazioni aderenti, affinché il Patto dei Sindaci possa avere un esito positivo sia sui 9 comuni SNAI (Acqualagna, Apecchio, Arcevia, Cagli, Cantiano, Frontone, Piobbico, Sassoferrato e Serra Sant’Abbondio) che gli altri tre comuni aderenti (Pergola, Fratte Rosa e San Lorenzo in Campo). La collaborazione è stata formalizzata con la sottoscrizione della convenzione tra Unione Montana del Catria e Nerone e il Comune di Pergola, capofila territoriale dei 12 comuni. “Noi ci siamo e vogliamo continuare a rappresentare un riferimento costante, ma soprattutto concreto per questo territorio – afferma il Presidente dell’Unione Montana, Alberto Alessandri – perché significa poter aprire maggiormente alla collaborazione su strategie che hanno bisogno di essere integrate e sostenute. Ci mettiamo ancora una volta a disposizione del territorio per rafforzare cooperazione e obiettivi”.
“Ho accolto con piacere la proposta dell'Assessora Santelli di costituire il Joint - afferma Simona Guidarelli, Sindaca di Pergola - nella forte convinzione che sia fondamentale orientare tutte le nostre azioni verso una visione più ampia, che superi i confini dei Comuni che amministriamo, assumendo una dimensione territoriale”.
Il Patto, sottoscritto tra autorità locali e regionali, in tutti i contesti socio-economici e in qualsiasi area geografica, richiede l’impegno in prima linea per ridurre la vulnerabilità del proprio territorio a fronte dei diversi impatti del cambiamento climatico.
“Ho, da subito, creduto fortemente negli obiettivi del Patto dei Sindaci come spinta ad un più ampio percorso di aggregazione – sostiene l’Assessora pergolese allo Sviluppo Economico, Sabrina Santelli, che ha attivato l’iniziativa – e partendo da queste premesse, il Joint Alte Marche ClimAct è più grande della nostra Regione, comprendendo 12 comuni su due province, pesarese e anconetana. Per questo ci tengo a ringraziare tutti i Sindaci e SVIM per la grande disponibilità a collaborare su questo obiettivo comune”.
Sebbene gli sforzi per la riduzione delle emissioni siano già in atto, l'adattamento resta tuttavia un complemento indispensabile e necessario delle politiche di mitigazione.
“La Regione Marche accompagna da sempre il percorso dei Comuni aderenti al Patto con visibilità a livello europeo attraverso l’assistenza tecnica di SVIM – afferma Gianluca Carrabs, amministratore delegato SVIM – e vediamo tutti come oggi sia urgente che i territori sappiano far fronte all’emergenza climatica che si sta rivelando con effetti sempre più evidenti e preoccupanti. Per noi è un segnale fondamentale l’adesione di 12 comuni che rappresentano uno stimolo soprattutto nella direzione dell’aggregazione di altri territori regionali”.
Prende così avvio, quindi, una progettualità ampia e complessa che ha come obiettivo quello di rafforzare la strategia delle aree interne anche attraverso le politiche per il clima e l’energia che diventeranno centrali nei prossimi anni attraverso azioni di forte impatto locale.