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martedì 28 giugno 2022

Passa in Consiglio comunale il "Regolamento sul decoro del centro storico": vietate alcune tipologie di attività

Passa in Consiglio comunale il "Regolamento sul decoro del centro storico": vietate alcune tipologie di attività

di Ufficio Stampa Comune di Pesaro

Voto unanime per il “Regolamento per la tutela e il decoro del patrimonio culturale del centro storico di Pesaro” approvato ieri dal Consiglio comunale di Pesaro, «dopo 7 lunghi mesi di lavoro - ha precisato Francesca Frenquellucci, assessora con delega alle Attività economiche - per il quale ringrazio, in particolare, la commissione consiliare, le associazioni di categoria, gli uffici comunali, il Quartiere 1 e la Polizia locale, che hanno contribuito a mostrare lo stato di fatto dell’area e le criticità su cui intervenire in maniera urgente». 

Il nuovo regolamento prevede che, nel cardo e nel decumano, sia vietato «l'insediamento di nuove attività indicate dal codice Ateco 56.10.20 (“senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto”) di qualsiasi tipo», una dicitura che comporta che i nuovi locali abbiano tutti il servizio di toelette (non obbligatoria per i locali da asporto). Vietate anche altre attività (come sexy shop, lavanderie, slot machine, etc) nella stessa area. Le novità introdotte nel documento si inseriscono «in una strategia di sviluppo e valorizzazione del centro che punta ad attirare i visitatori e, di pari passo, valorizzare le vie secondarie del centro che ospitano locali e botteghe di grande valore». È un documento che pensa anche «alla tutela dell’ambiente e della salute cittadina. Lo fa anche con gli articoli 2 e 3 (dove si limitano le tipologie di attività economiche che possono insistere nel cardo e nel decumano), fortemente dibattuti. Ma anche con il 7, in cui affrontiamo il tema della pulizia e dell’ordine delle attività sfitte, e di quelle attive) a cui cerchiamo di dare supporto anche nelle vie secondarie del centro. Alla lettera B dello stesso articolo incentiviamo infatti le imprese di under30, donne inoccupate, startup, con dei bandi nel quale il Comune si pone come intermediario per tutelare e sospingere queste nuove energie». Il Regolamento, inserisce inoltre: l’omologazione della segnaletica delle strutture ricettive dell’area; il divieto di vendita di alcolici nei distributori automatici; l’obbligo della tutela dei manufatti esistenti per chi organizza eventi; saranno tenuti anche a prevedere appositi contenitori per la raccolta differenziata e a garantire la pulizia dell’area a manifestazione conclusa. Previsti inoltre, «Ulteriori oneri per i proprietari di animali», che dovranno evitare che le deiezioni danneggino le aree». C’è poi il tema dell’accessibilità, «valorizzato dal contributo del presidente Perugini, che ha collaborato al testo introducendo l’urgenza di prevedere un arredo adeguato e l’accesso alle manifestazioni».

Il presidente del Consiglio comunale Perugini, con delega alla redazione del Peba, che ha presentato gli emendamenti in commissione (recepiti dalla giunta), ha aggiunto che, «Nell’articolo 7 si indica di prevedere pedane, sedie e tavoli adatti alla consumazione di cibi e bevande alle persone con disabilità. Poche parole che sembrano scontate ma, lo ricordo, il decoro passa anche per piccoli segni e per scelte che fanno la differenza. Le indicazioni inserite sono frutto di un’esperienza diretta, che ho vissuto a un tavolo di un bar insieme a Giorgia Righi, una grande testimoniale dell’accessibilità, costretta a sedersi a grande distanza da me». C’è poi il tema delle manifestazioni, che potranno crescere e valorizzare la vocazione turistica della città abbattendo le barriere sia all’interno delle manifestazioni temporanee, sia al di fuori dell’area interessata dall’evento».

Per Stefano Lugli, consigliere e presidente di Commissione, «Il Regolamento prepara la strada a futuri miglioramenti, anche estetici, della città a partire dal suo “Salotto buono” il centro storico». «È uno strumento nuovo che colma diverse lacune e un potente rimedio contro il degrado. Abbiamo riunito la commissione tre volte per dissipare ogni dubbio, raccogliere ogni richiesta e analizzarla. Così come abbiamo ascoltato i cittadini. È stato un lavoro monumentale che si propone anche come strumento di salvaguardia e promozione degli esercizi artigianali e commerciali».

Andreolli: «Buon regolamento che porta buone innovazioni»., «Apprezzati e condivisi» gli emendamenti, «in particolare quelli del presidente Perugini». «È un documento che condivido al 90% - aggiunge -. Il 10% su cui avverto perplessità riguarda le esclusioni fatte per l’apertura di attività nel cardo e nel decumano. La città è stata divisa in due macro zone (ambito 1: cardo e decumano; ambito 2: tutto il resto del centro, ndr). Una semplificazione che andrebbe ridotta perché rende omogenee zone diverse nella stessa via. È una divisione che potrebbe frenare (o spostare altrove) gli investimenti, in particolare legati ad attività legate al food».

Mattioli: «Portiamo a compimento un lavoro lunghissimo, fatto con alto senso di responsabilità, per dare massimo decoro al centro storico, vetrina importante della città». 

Mattioli: «Esempio calzante di come l’istituto delle commissioni possa essere efficace nel lavoro del Consiglio comunale. Il lungo confronto - per il quale ringrazio il presidente Lugli - è riuscito a evidenziare incomprensioni e difficoltà e a migliorare la condivisione del testo». Il tema rifiuti «anche se non inserito esaustivamente in questo Regolamento, viene comunque stimolato. Ed è importante, perché il decoro passa per la pulizia della città». 

Redaelli: «Sono stati sette mesi spesi bene. il Regolamento era partito male, è stato oggetto di contestazioni fatte anche dalla stessa maggioranza. Insieme ai colleghi abbiamo scelto di lavorare all’interno della commessione, iniziando da una serie di domande tecniche a cui abbiamo sempre avuto risposte precise. Domande che ci hanno permesso di risolvere alcune ambiguità presenti nel testo». Il consigliere ha aggiunto che «sarà utile fare un monitoraggio periodico per verificare che la situazione stia davvero migliorando».

Alla delibera, il consigliere Andreolli, ha presentato tre emendamenti (tutti respinti con 9 voti favorevoli e 17 contrari). Con il primo e il secondo ha chiesto di escludere alcune aree dall’ambito 1 (cardo e decumano), in particolare piazza Lazzarini: «Area che ha strutturato nel tempo una vocazione legata al food che l’ha fatta diventare luogo più attrattivo, vitale e sicuro». Con il secondo, di modificare l’area indicata dall’ambito 1, variando il testo come segue: “Dall’intersezione di Via S. Francesco con Piazzale Matteotti all’intersezione di Corso XI Settembre con Via Petrucci (decumano)”, riducendo l’area compresa nel “decumano”. Nell’ulteriore emendamento (il terzo), Andreolli ha indicato di inserire la frase “sentita la commissione competente per le disposizioni di cui al punto 1”, «per cercare di far sì che il Regolamento diventi ancora migliore rispetto allo stato attuale, che è una buona base di partenza». 

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