Attualità
lunedì 02 dicembre 2019
sabato 28 marzo 2020
di Ufficio Stampa Confindustria
Stiamo tenendo accesa la speranza di non passare dalla recessione alla depressione. In questo momento stiamo lavorando per aiutare le imprese a sostenere il Paese. Non è facile, anche perché ogni giorno c’è un nuovo decreto da rispettare e spesso gli imprenditori, e i nostri stessi funzionari, sono costretti a rivedere le scelte definite il giorno prima.
La battaglia sterile dei codici Ateco, che identificano le imprese considerate essenziali e che possono restare aperte ha mostrato, come tutte le liste, i propri limiti. La logica vuole che si debba ragionare caso per caso, considerando anche quelle aziende che operano in filiera a supporto di quelle ritenute indispensabili. Ma è proprio sulle eccezioni che nasce la difficoltà interpretativa, in parte risolta da un documento concordato fra Confindustria, Governo e Sindacato.
Le prefetture saranno chiamate, nei prossimi giorni, a svolgere il difficile compito di verificare le dichiarazioni delle imprese che restano aperte per soddisfare la filiera o per aperture occasionali legate a reali urgenze. Sulle deroghe alle aperture sono emerse tensioni con i sindacati locali, e in particolare con il settore della metalmeccanica, generate da dichiarazioni non costruttive.
Confindustria, sin dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, non ha mai anteposto l’interesse particolare alla salute, ma l’interesse generale a tutela delle imprese e della sostenibilità del Paese. Passata la pandemia del Covid 19 ci sarà un “dopo” e non vorremmo trovarci ad affrontare una pandemia economica che faccia più vittime della prima. Per questo motivo vorrei avviare con i sindacati un confronto costruttivo, con l’obiettivo di supportare le imprese nelle proprie attività, al fine di mantenere e creare nuovi posti di lavoro piuttosto che nuovi disoccupati. In questo momento in cui il Covid 19 non fa sconti a nessuno è importante da parte di tutti dimostrare un grande senso di responsabilità civica e rispetto delle regole, anche quelle che ci sembrano superflue. Mi rivolgo inoltre ai sindacati affinché evitino la diffusione di messaggi e comunicati che generano confusione, tensioni e inutili paure, nei quali si accusa e si mette in difficoltà chi lavora, le imprese e gli imprenditori; è grazie a loro se è possibile garantire la continuità di forniture di beni e servizi essenziali come quelli del settore alimentare, delle attrezzature sanitarie, dell’energia: non voglio chiamarli eroi, ma credo che anche loro meritino supporto e gratitudine, così come stiamo dimostrando nei confronti del personale sanitario, degli addetti di imprese private che eseguono pulizie e sanificazioni: a loro voglio esprimere tutta la mia riconoscenza per l’esempio che stanno dimostrando al mondo intero.
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lunedì 02 dicembre 2019
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