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mercoledì 13 maggio 2020

Nonostante tutto, continuiamo a inquinare

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Nonostante tutto, continuiamo a inquinare

di Ufficio Stampa

Utilizzare i guanti in plastica è sbagliato. L’associazione Plastic Free boccia senza appello l'utilizzo dei guanti in plastica colpevoli di inquinare e contribuire alla diffusione del virus. Le misure di contenimento della pandemia non sempre infatti ottengono gli obiettivi per i quali vengono messe a punto come nel caso dei guanti in plastica o in lattice. Sono sempre più frequenti le immagini di strade, piazzali, marciapiedi, giardini invasi da guanti gettati a terra dopo essere stati utilizzati. Immagini che devono far riflettere perché se è vero, come certificato, che il virus sopravvive fino a 72 ore sulla plastica e gettarli a terra potrebbe contribuire alla diffusione della pandemia, è anche vero che lo stesso utilizzo non ci mette al riparo dal contagio.

"Pensare che i guanti in plastica, o anche quelli in lattice, servano davvero se poi tocchiamo ogni cosa è sbagliato - dice il Presidente di Plastic Free, Luca De Gaetano. Soprattutto quando andiamo a fare la spesa, con gli stessi guanti usciamo di casa, guidiamo l'auto, tocchiamo il carrello, poi il telefono per leggere la lista della spesa, poi la spesa, i soldi o la carta di credito per il pagamento. Una volta tolti, tocchiamo nuovamente la spesa e il cellulare senza problemi. Davvero, quindi, pensiamo che l'utilizzo dei guanti in plastica sia davvero efficace? Purtroppo, non lo è. Il loro utilizzo non scongiura la diffusione del virus perché con gli stessi guanti con i quali possiamo toccare un oggetto potenzialmente infettivo, magari prendiamo il telefono per rispondere ad una chiamata, oppure tocchiamo il volante della macchina che utilizziamo".

“La cosa più utile ed efficace - spiega De Gaetano - è lavarsi spesso le mani ed utilizzare disinfettanti gel. È molto più igienico, infatti, uscire dal supermercato e igienizzarsi le mani con un disinfettante gel prima di toccare il volante dell'auto o prendere il telefono. Abituarsi a questa misura sicuramente può metterci molto di più al riparo rispetto ad utilizzare dei guanti in plastica o lattice".

Secondo il Presidente di Plastic Free, inoltre, esiste il problema inquinamento per l'utilizzo di guanti in plastica. "Nella maggior parte dei casi, - dice De Gaetano - il loro utilizzo si circoscrive all'interno dei centri commerciali dove alla fine vengono lasciati nei carrelli, gettati in secchi della spazzatura senza coperchio o lasciati a terra. La nostra denuncia verso i guanti in plastica è anche dovuta al loro peso, infatti, con un colpo di vento finiscono ovunque. Proprio per questo abbiamo già chiesto loro di pulire più volte i piazzali davanti gli ingressi e li abbiamo invitati a mettere contenitori della spazzatura idonei e non contenitori aperti senza riparo dal vento". La situazione - sottolinea De Gaetano - sta davvero sfuggendo di mano. "L’uomo e la plastica non vanno d’accordo. Il coronavirus doveva farci riflettere sull'importanza del nostro pianeta ma non è andata così. L'inquinamento e l'inciviltà è aumentata, il senso di responsabilità per avere un mondo migliore è scomparso. I guanti in plastica monouso, spesso simili a bustine, sono ovunque e presto raggiungeranno fiumi e mari trasformandosi in cibo per la fauna marina. Cosa significa questo? Disastro ambientale e sterminio di tante creature innocenti. Se non invertiamo il trend del monouso, ci ritroveremo con miliardi di guanti in plastica che svolazzano nell’ambiente, fino a raggiungere il mare".

Per Plastic Free, quindi, l'unico modo per fermare questa catastrofe è dire NO ai guanti in plastica! Per questo ha promosso una petizione per metterli al bando al sito https://www.change.org/bastaguanti_plasticfree.

IL PROBLEMA MASCHERINE

Parallelamente si pone anche il problema delle mascherine. Infatti, quelle chirurgiche, hanno una scadenza e non è ancora stato trovato un protocollo per il loro smaltimento. Il tutto a fronte di una produzione aumentata sensibilmente di pari passo al consumo. Come andrà a finire, lo scopriremo.

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