Attualità

lunedì 27 luglio 2020

Non si prospetta un bel settembre per l'autotrasporto pesarese

Non si prospetta un bel settembre per l'autotrasporto pesarese

Settembre nero per l’autotrasporto merci. Siamo alla fine di luglio e le imprese del settore (997 quelle in provincia di Pesaro e Urbino), si trovano alle prese con la questione delle deduzioni forfettarie delle spese non documentate, da presentare in dichiarazione dei redditi. Solo che questa del 2020 non è un’estate come tutte le altre e per le aziende è fondamentale avere la certezza di poter contare su queste deduzioni.

“Chiediamo al Ministro Paola De Micheli - afferma Riccardo Battisti responsabile CNA FITA  - di confermare, quanto meno, le deduzioni delle spese non documentate dl 2019, fissate a 48 euro al giorno. Al momento le somme stanziate sono insufficienti a garantire questa cifra per tutti gli autotrasportatori. Manca poco alla scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi. In provincia di Pesaro e Urbino 685 ditte individuali e 179 società di persone dell’autotrasporto, che hanno diritto alle agevolazioni fiscali, non hanno certezza per far quadrare i loro bilanci.”

I problemi per il settore non finiscono qui. 

“La situazione - denuncia Battisti - è diventata insostenibile per i 997 padroncini pesaresi, molti dei quali rischiano a breve di fallire. Continuano a ricevere dilazioni di pagamento superiori ai 120 giorni da parte dei loro committenti, che utilizzano il pretesto del Covid. Secondo i dati a nostra disposizione, il 65 per cento delle imprese non riesce ad incassare i pagamenti per i servizi svolti. La metà di queste è a rischio default entro il mese di settembre. Si tratta di quasi mille imprese con 3 mila addetti che potrebbero spegnere per sempre i motori dei loro automezzi.”

Per questo CNA FITA chiede l’approvazione di alcune misure emergenziali come:

il definitivo inserimento nel DL Semplificazioni, del meccanismo di rafforzamento della norma vigente sui termini di pagamento per i servizi di autotrasporto;

- la ripubblicazione dei valori di riferimento dei costi di esercizio;

- la norma che includa i rimorchi per l’affidamento delle revisioni dei mezzi pesanti alle officine private, così da poter procedere con l’emanazione del decreto attuativo ministeriale;

- la norma che escluda definitivamente il settore dell’autotrasporto dall’assurda richiesta di contributo da parte dell’Authority dei Trasporti su cui non viene esercitata alcuna funzione regolatoria.

CNA FITA denuncia infine lo stato di esasperazione e di grande difficoltà degli autotrasportatori e non esclude forti iniziative di protesta se tali proposte non dovessero essere accolte.

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