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martedì 19 luglio 2022

Nidil Cgil: "La Regione Marche sbaglia i conti e almeno 34 lavoratori della sanità senza premialità covid"

Nidil Cgil: "La Regione Marche sbaglia i conti e almeno 34 lavoratori della sanità senza premialità covid"

di Ufficio Stampa Cgil Pesaro e Urbino

Di seguito l'intervento di Valentina D’Addario, Segretaria Generale Nidil Cgil Pesaro Urbino.

“Durante l’ultimo Consiglio regionale l’assessore Saltamartini ha ribadito erroneamente che i lavoratori in somministrazione nel comparto sanità dell’intera Regione sono solo 7.

E’ d’obbligo evidenziare che i lavoratori interessati solo nella provincia pesarese sono almeno 34.

A causa dell’errore, avendo la Regione comunicato i dati al Ministero, i lavoratori non hanno ancora percepito la cosiddetta “premialità covid” per il comparto sanità (Decreto 30 novembre 2021 del Ministero della Salute). Le risorse stanziate dal livello nazionale, a seguito di informazioni errate, sono ora insufficienti a liquidare quanto previsto dalla normativa e cioè un premio di circa 791 euro a lavoratore.

E’ assurdo che ancora una volta i lavoratori somministrati siano considerati lavoratori di serie B, non solo perché questa Regione non ha ancora “reinternalizzato” questi lavoratori e i servizi che seguono, ma anche perché la cattiva amministrazione non permette di ricevere questa premialità.

La Regione deve subito effettuare le dovute verifiche, coinvolgendo e interloquendo, questa volta, con gli uffici del personale delle Aree Vaste e trovare una soluzione concreta di concerto con il Ministero.

Riteniamo la Regione Marche responsabile di tale situazione ed è per questo che saremo pronti a mobilitarci ulteriormente e a chiedere le risorse necessarie per la liquidazione dell’istituto per tutti i lavoratori in somministrazione aventi diritto, che ribadiamo essere almeno 34 (in forza al 1 maggio 2021) presso Asur- Area Vasta 1, alla stessa Regione.

In questo quadro si inserisce anche l’imminente progetto di riorganizzazione della sanità marchigiana da parte di questa Giunta: come sarà possibile – ci chiediamo -  gestire un processo tanto complesso  senza avere  neanche una reale cognizione del personale interessato?”.

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