Attualità
sabato 21 giugno 2025
In migliaia per il Marche Pride, Biancani e gli assessori: "Fieri di lanciare da Pesaro il messaggio di uguaglianza"

L’onda colorata del Marche Pride ha invaso Pesaro nel nome della tutela dei diritti Lgbtqia+ e delle (R)esistenze Quotidiane. Sono stati migliaia i partecipanti al corteo -provenienti dalle Marche ma anche dalle città di altre regioni- che oggi hanno percorso viale Trieste, calata Caio Duilio, viale Parigi per poi giungere, al tramonto, sotto la falesia del San Bartolo, in Baia Flaminia, per gli interventi finali delle realtà partecipanti.
«Siamo fieri di aver ospitato il Marche Pride 2025 – ha detto il sindaco di Pesaro Andrea Biancani - un evento che non è solo un bellissimo corteo festante ma anche e soprattutto la rivendicazione dei valori di uguaglianza, pace, amore e inclusione. Siamo scesi in strada insieme alle associazioni, agli altri sindaci, anche della vicina Romagna, e a tantissime famiglie di cittadini per sottolineare, trasmettere e promuovere un messaggio forte: ciascuno deve poter essere sé stesso; è un diritto che a molti sembra scontato ma che in tante realtà è, ancor oggi, a rischio. Per questo c’è ancora bisogno del Pride».
«Le discriminazioni omolesbobitransfobiche – hanno aggiunto il vicesindaco Daniele Vimini e le assessore Camilla Murgia e Sara Mengucci - si sono acuite negli ultimi anni, anche nel nostro Paese che risulta essere, dagli ultimi sondaggi fatti da diversi organi di indagine, al 39° posto sui 45 paesi indagati. Il barometro di odio di Amnesty segna che, in Italia, il 18% della comunità Lgbtqia+ viene sottoposto a una conversione forzata per cambiare l’identità di genere, un abominio che nella nostra Repubblica non possiamo accettare. Quando si parla di diritti che la comunità dovrebbe avere non ci sono, ad esempio quello del matrimonio ugualitario, mentre ci sono ancora complicazioni per il riconoscimento delle coppie omogenitoriali. Parlare di diritti non significa sottrarne ad altri ma ampliare il senso e la cultura della legalità, dell’indipendenza, dell’autodeterminazione, della libertà di ognuna e ognuno di noi. Il Marche Pride è una manifestazione necessaria per riportare il diritto nella bocca di tutti e tutte e nella cultura condivisa. Ancora oggi, per una ragazza o per un ragazzo gay, lesbica, queer, oggi è complicato –a volte impossibile- uscire di casa tranquillamente in alcuni contesti».
«L’Amministrazione comunale è al lavoro da tempo per garantire le libertà, come testimonia la bandiera Lgbtqia+ che sventola in Baia Flaminia per ribadire che Pesaro è contro ogni discriminazione, per il rispetto e l’inclusione, e a difesa dei diritti» dicono Biancani, Vimini e le assessore Murgia e Mengucci. Pesaro fa parte dal 2020 della rete Re.a.dy., ha investito e creato progetti sull’inclusione, ha lavorato per condividere il messaggio di uguaglianza. Nel mese del Pride ha promosso la mostra “Club Culture Movement” di Nicolò Antonini, in arte Nicolhouse, e accolto Josephine Yole Signorelli, in arte Fumettibrutti, illustratrice che ha fatto del suo linguaggio anche una battaglia di lotta ai tanti tabù che ancora accompagnano la comunità Lgbtqia+. La scorsa settimana, il Consiglio comunale di Pesaro ha approvato la mozione d’indirizzo “Commemorazione delle vittime di persecuzione deportazione e discriminazione delle persone della Comunità LGBTQ+ durante il regime nazi-fascista e memoria dei partigiani e delle partigiane omosessuali” per realizzare, nel territorio comunale, un monumento a ricordo dell’omocausto avvenuto nel periodo nazi-fascista «per fare memoria e completarla». Pesaro in prima linea anche per i diritti delle coppie Lgbtqia+: è tra i primi Comuni, in Italia, a dare seguito alla sentenza della Corte costituzionale del 22 maggio 2025 che ha precisato che il divieto di riconoscere lo stato di figlio anche alla seconda madre negherebbe un riconoscimento giuridico stabile fin dalla nascita e che contrasta con il principio di uguaglianza. Nei giorni scorsi l’ufficio di Stato Civile del Comune ha riconosciuto il figlio di una coppia di mamme – unite civilmente- concepito in Spagna e nato a Pesaro. «Il fatto che sia successo a Pesaro non è casuale. Siamo tra i primi a registrare la doppia maternità nel nostro Paese e ne siamo molto contenti. Speriamo possa essere un esempio anche per le altre amministrazioni».
La giornata si è aperta alle 10.30 nella sala del Consiglio comunale, con la conferenza a cui hanno partecipato i rappresentanti di tutte le realtà ed associazioni che comporranno il corteo del pomeriggio. Gli appuntamenti sono proseguiti alle ore 16, davanti alla “Sfera Grande” di Pomodoro, in piazzale della Libertà per il ritrovo dei partecipanti del corteo che si è mosso alle 17.30 percorrendo viale Trieste, viale Napoli, calata Caio Duilio, il ponte sul Foglia, lungofoglia delle Nazioni, viale Parigi per poi raggiungere Campo di Marte in Baia Flaminia. Qui i partecipanti si ritroveranno davanti al palco-mobile allestito dagli organizzatori per presentare le (R)Esistenze Quotidiane.