Attualità
venerdì 21 febbraio 2025
L'ISTAT conferma l'inarrestabile crescita dell'inflazione

di ANSA
Nel gennaio 2025 l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,6% rispetto a dicembre 2024 e dell'1,5% rispetto a gennaio 2024 (da +1,3% del mese precedente), confermando la stima preliminare.
Lo rende noto l'Istat diffondendo i dati definitivi sui prezzi al consumo.
A gennaio il tasso tendenziale di variazione dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, il cosiddetto 'carrello della spesa' si mantiene a +1,7%, mentre quello dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto aumenta (da +1,7% a +2,0%).
Lo rende noto l'Istat diffondendo i dati definitivi sui prezzi al consumo a gennaio.
Il dato sul 'carrello della spesa' diffuso dall'Istat è lievemente rivisto al ribasso rispetto alla stima preliminare diffusa il 3 febbraio, pari al +1,8%.
A gennaio, con riferimento alle cinque ripartizioni geografiche, si registra una generale accelerazione del tasso d'inflazione.
La variazione percentuale sui dodici mesi è più alta di quella nazionale nel Nord-Est (da +1,4% a +1,7%), nel Sud (da +1,3% a +1,7%), nel Centro (da +1,3% a +1,6%) e nelle Isole (da +1,2% a +1,6%), mentre risulta inferiore nel Nord-Ovest (da +1,1% a +1,3%).
Tra i capoluoghi delle regioni e delle province autonome e nei comuni non capoluoghi di regione con più di 150mila abitanti, l'inflazione più elevata si osserva a Bolzano e a Rimini (entrambe con l'indice dei prezzi a +2,5%) e a Padova (+2,2%), mentre le più contenute si hanno a Livorno, Brescia, Aosta (tutte a +0,9%) e a Firenze (+0,6%).