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giovedì 03 giugno 2021

Limite di persone a tavola, oggi il Governo potrebbe revocarlo se all'aperto e in zona bianca

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Limite di persone a tavola, oggi il Governo potrebbe revocarlo se all'aperto e in zona bianca

di Fipe-Confcommercio

Sembrava una questione tutto sommato di contorno e comunque facilmente risolvibile. Invece, di ora in ora, alla comparsa delle prime zone bianche in Italia, si è rivelata per quello che è: un rompicapo. La confusione è cominciata con alcuni lanci delle agenzie di stampa, che il primo giugno annunciavano l’abrogazione del limite massimo di persone a tavola e quindi il ritorno delle “tavolate”. Anche sul territorio provinciale si è contribuito alla confusione con alcune dichiarazioni che asserivano come tale limite non esistesse più mentre come Fipe-Confcommercio si sosteneva, benché a malincuore ma alla luce della norma, ancora la vigenza di tale divieto a scanso di possibili sanzioni per gli operatori.

Dopo alcune ore è intervenuto il Ministero della Salute, smentendo l’interpretazione data e sottolineando anzi che il limite di quattro persone (se non conviventi) resta valido, tanto nelle zone gialle che in quelle bianche. Insomma, una gran confusione, con i ristoratori basiti che attendono ancora di sapere per quante persone possano apparecchiare. Il nodo dovrebbe (il condizionale è quanto mai d’obbligo…) essere sciolto in giornata nella riunione di un tavolo tecnico che, si sussurra, potrebbe trovare una mediazione tra rigoristi e aperturisti revocando il limite almeno all'aperto in zona bianca

''Passano i mesi, ma non la confusione successiva ad ogni provvedimento. È inaccettabile che, nel giorno in cui finalmente bar e ristoranti possono riprendere a lavorare a regime non ci sia ancora una linea chiara sul numero di commensali permessi ad ogni tavolo". La denuncia viene dalla Fipe, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi aderente a Confcommercio, che sottolinea che “da giorni si susseguono interpretazioni giornalistiche le più disparate, mai smentite” e che l’interpretazione ricevuta “a mezzo stampa” dal Ministero della Salute che limita persino nelle zone bianche il numero dei commensali a quattro è “giuridicamente incomprensibile”.

"Se fosse confermata andrebbero spiegate le basi su cui si fonda una decisione così penalizzante, che comunque doveva essere resa pubblica giorni fa e non a tre ore dall'inizio del servizio serale. Questa è una grave mancanza di rispetto nei confronti di centinaia di migliaia di imprenditori, costretti per l'ennesima volta ad improvvisare. Confidiamo in un ripensamento'', conclude la Fipe.

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