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mercoledì 02 ottobre 2024

Le "Pratiche di Pace", a Pesaro l'appuntamento con la palestinese Layla Al Sheikh e l'israeliana Robi Damelin

Le "Pratiche di Pace", a Pesaro l'appuntamento con la palestinese Layla Al Sheikh e l'israeliana Robi Damelin

di Ufficio Stampa Comune di Pesaro

È in programma oggi, mercoledì 2 settembre, alle ore 16.30, nella sala Rossa del Municipio (piazza del Popolo 5, 2° piano), l’appuntamento “Pratiche di Pace” insieme alla palestinese Layla Al Sheikh e all’israeliana Robi Damelin. 

Layla e Robi hanno entrambe perso un figlio nel conflitto israelo-palestinese. Dal loro dolore hanno saputo trarre forza per non cadere nell'odio e nella tentazione di ottuse vendette, testimoniando con il loro esempio concreto una via possibile di convivenza e di pace.

Ospiti delle “Donne in cammino per la pace” durante l’evento promosso dal Comune di Pesaro, incontrano la comunità universitaria bresciana per raccontare la loro esperienza nel "Parents' Circle/Families Forum", organizzazione congiunta di famiglie palestinesi e israeliane che hanno subito perdite e lavorano insieme per la pace.

«Con loro vogliamo riaffermare la scelta politica del dialogo e non rassegnarci alla barbarie e all'enormità dei crimini in corso, che ci mostrificano tutte/i e ci imprigionano in un'inaccettabile economia di guerra» sottolinea l’assessora Camilla Murgia.

L'incontro, in collegamento streaming da Brescia con Al Sheikh e Damelin è in lingua inglese con traduzione simultanea a cura di Fabian Odeh.

Layla Al Sheikh
Palestinese, 46 anni, ha studiato economia, alle parole preferisce i numeri ed ha un carattere tranquillo, quasi timido. Nata e cresciuta in Giordania si è trasferita a Betlemme dopo il matrimonio. L'11 aprile 2002, suo figlio Qusay, di appena otto mesi, ebbe un'infezione respiratoria per aver inalato gas lacrimogeni scagliati durante un' incursione israeliana. I genitori cercarono di portarlo in ospedale, situato ad appena venti minuti di distanza. Impiegarono quattro ore a causa dei militari che volontariamente li trattennero ai checkpoint. Troppi per Qusay che si spense 48 ore dopo. È impegnata anche in Women of the sun, organizzazione di donne palestinesi che lavorano insieme alle donne israeliane di Women page peace.

Robi Damelin
È nata a Johannesburg, in Sudafrica, nel 1945. È emigrata in Israele nel 1967. Prima di allora, si era impegnata con la sua famiglia nel movimento anti-apartheid. Nel marzo del 2002, suo figlio David venne ucciso a Hebron da un cecchino, mentre prestava servizio militare come riservista. David aveva 28 anni e stava terminando un master in Filosofia dell'educazione all'università di Tel Aviv, nella convinzione che l'istruzione potesse fare la differenza in Israele. Dalla morte di David, Robi sente il forte bisogno di fare qualcosa per scongiurare che altri genitori vivano il terribile dolore della perdita di un figlio a causa del conflitto. E impegnata anche in Women page peace, organizzazione di donne israeliane che lavorano insieme alle donne palestinesi di Women of the sun.

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