Attualità
mercoledì 14 maggio 2025
Le Marche tra le regioni più virtuose per efficienza energetica e basse emissioni

Le Marche si confermano un modello di sostenibilità ambientale nel panorama nazionale. Secondo i dati diffusi dal monitoraggio “CIRO” (Climate Indicators for Italian RegiOns), la regione è seconda in Italia per quota di consumi elettrici nell’industria, con un valore del 64% rispetto a una media nazionale del 45%.
Un dato che evidenzia l’alto livello di elettrificazione del settore industriale marchigiano, accompagnato da bassi consumi energetici in rapporto al valore aggiunto e da una ridotta incidenza delle emissioni.
L'analisi, realizzata da Italy for Climate in collaborazione con ISPRA, prende in esame 26 indicatori suddivisi in otto aree tematiche e traccia un quadro dettagliato della performance climatica delle regioni italiane.
Le Marche si distinguono anche per le basse emissioni di gas serra, pari a 5,5 tonnellate pro-capite, significativamente inferiori alla media nazionale di 7 tonnellate.
Agricoltura biologica e patrimonio edilizio tra i punti di forza
Oltre all’industria, il settore agricolo marchigiano mostra un profilo sostenibile, con una quota di agricoltura biologica del 28% (contro una media italiana del 20%) e un utilizzo contenuto di fertilizzanti e capi bovini, contribuendo a limitare le emissioni pro-capite del comparto. Buoni anche i risultati sugli assorbimenti naturali di CO₂, in linea con la media nazionale.
Il patrimonio edilizio regionale registra consumi energetici inferiori alla media nazionale (206 kWh/mq contro 222) e una quota di edifici in classe A del 13%, due punti sopra la media italiana.
Anche le emissioni del settore edilizio risultano contenute, confermando un profilo positivo in termini di efficienza e sostenibilità.
Trasporti e rinnovabili restano le principali criticità
Tra le aree critiche segnalate dal rapporto CIRO, il settore dei trasporti evidenzia emissioni pro-capite superiori alla media e un numero di passeggeri trasportati dal servizio pubblico inferiore rispetto al resto d’Italia.
Sebbene il tasso di motorizzazione e le immatricolazioni di auto elettriche siano in linea con la media nazionale, la carenza di un sistema di trasporto pubblico efficace rappresenta un nodo irrisolto.
Anche il settore delle energie rinnovabili appare in ritardo.
Nel 2023 le Marche hanno installato 132 MW di nuova capacità rinnovabile, un dato ancora inferiore alle performance delle regioni più dinamiche.
La quota di consumi energetici coperti da fonti rinnovabili è sotto la media nazionale, nonostante segnali incoraggianti arrivino dal fronte delle comunità energetiche, con sei iniziative avviate nel 2024.
Resilienza climatica e consumo di suolo: indicatori nella media o sopra
Per quanto riguarda la vulnerabilità climatica, le Marche mostrano una buona resilienza agli impatti del cambiamento climatico, con un tasso di popolazione esposta al rischio alluvione del 5%, nettamente più basso della media nazionale del 12%.
Anche le perdite della rete idrica risultano contenute, mentre il numero di eventi meteorologici estremi registrati nel 2023 è inferiore alla media italiana.
Il consumo di suolo, infine, si mantiene in linea con il dato nazionale.
Verso una transizione ecologica consapevole
“La capacità delle regioni di monitorare e migliorare le proprie performance climatiche è oggi un elemento cruciale per accelerare la transizione ecologica del nostro Paese”, sottolinea Andrea Barbabella, coordinatore di Italy for Climate.
Il report CIRO evidenzia come le Marche abbiano già intrapreso con decisione questa strada, pur con margini di miglioramento nelle aree chiave delle rinnovabili e del trasporto pubblico.
La sfida ora è consolidare le eccellenze e colmare le criticità, per affermarsi come regione leader nella sostenibilità italiana.