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martedì 21 ottobre 2025

Lavoro in stallo nelle Marche, UIL: "Crescono i disoccupati e calano i contratti stabili"

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Lavoro in stallo nelle Marche, UIL: "Crescono i disoccupati e calano i contratti stabili"

Occupazione in frenata nelle Marche, dove a pagare il prezzo più alto sono i lavoratori dipendenti e la componente femminile. 

È quanto emerge dall’analisi del Centro studi Uil Marche sui dati Istat relativi al mercato del lavoro nel primo semestre 2025.

«La situazione è preoccupante – spiega Antonella Vitale, responsabile del Centro studi – nella nostra regione l’occupazione cresce meno rispetto al resto del Paese, mentre il tasso di disoccupazione torna ad aumentare».

Gli occupati marchigiani sono stimati in 653 mila unità, con una crescita minima (+0,6%) inferiore alla media del Centro Italia (+0,8%) e a quella nazionale (+0,9%). Cala invece il tasso di occupazione (-0,5%), in controtendenza rispetto al dato italiano (+0,4%).

A trainare la dinamica occupazionale sono solo i lavoratori autonomi (+12 mila), mentre i dipendenti scendono di 8 mila unità (-1,6%). Parallelamente, aumentano i disoccupati: +4 mila persone (+10%), in contrasto con il calo registrato nelle altre regioni del Centro (-4%) e in Italia (-0,5%). 

Preoccupante anche il dato di genere: le donne disoccupate aumentano di 6 mila unità (+32,5%), mentre gli uomini in cerca di lavoro diminuiscono (-9,4%).

Sul fronte della qualità occupazionale, la Uil Marche evidenzia la prevalenza di contratti precari. 

«Le assunzioni a tempo indeterminato rappresentano solo il 10,4% del totale – osserva Andrea Catalani della segreteria regionale – a fronte di oltre 43 mila contratti a termine (36,2%) e 24 mila contratti intermittenti (20,2%). È la dimostrazione che la ripresa economica è solo apparente: cresce la precarietà e rallenta la crescita».

Un quadro che, secondo la segretaria generale Claudia Mazzucchelli, richiede una risposta urgente da parte delle istituzioni: «Servono politiche attive per l’occupazione, incentivi all’assunzione femminile, formazione legata ai bisogni produttivi e investimenti nei settori strategici come industria, costruzioni, commercio e green economy. È fondamentale rilanciare anche sanità, istruzione, trasporti e servizi sociali per contrastare la desertificazione economica e favorire l’occupazione di giovani e donne».

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