Attualità
lunedì 25 marzo 2024
In Italia una famiglia su due è in difficoltà a sostenere le spese alimentari e mediche, non succedeva dal 2018

di Repubblica
Sempre più famiglie italiane sono in difficoltà a sostenere le spese alimentari e quelle necessarie a curarsi. La capacità di spesa non è mai stata così bassa almeno da sette anni a questa parte. Ovvero dal 2018, quando Altroconsumo ha iniziato a svolgere l’indagine annuale insieme alle omologhe associazioni di Spagna, Portogallo e Belgio.
Stabile ma in negativo
Il Termometro - così si chiama lo studio proprio perché analizza la “temperatura” delle finanze familiari - consiste in un sondaggio condotto su quasi tremila persone sulla capacità di sostenere le spese correnti per abitazione, mobilità, salute, alimentazione, istruzione, cultura e tempo libero. Quest’anno l’indice è di 45,1, appena lo 0,1% in meno rispetto al 2022, ma sufficiente a far segnare il record negativo dal 2018. In sostanza la situazione è stabile. Ma questa non è necessariamente una buona notizia. Il 2022 infatti è stato l’anno dell’inflazione alta e, com’è risaputo, il costo del denaro è il peggior nemico del potere di spesa.
Nel 2023 l’inflazione è rimasta alta ma ha rallentato, e soprattutto sono state messe in campo “politiche a sostegno ai redditi, dalla proroga del taglio del cuneo fiscale, alle iniziative per il contenimento dell’inflazione e ai diversi bonus attivati o prorogati, dalla prima tranche di fondi sbloccati per la sanità alla messa a terra del Pnrr”. Tutte iniziative che, continua Altroconsumo, “non sembra stiano avendo le ricadute positive che ci si attendeva”.
Le uniche regioni sopra la media nazionale in modo significativo sono Liguria (49,3), Lombardia (48,3) e Piemonte (47,1) mentre Trentino-Alto Adige, Sicilia e Veneto la superano di poco. Umbria, Campania, Calabria e Abruzzo sono invece le regioni in cui le difficoltà sono più diffuse.
Una su dieci non ce la fa
Una famiglia su dieci (10%) infatti è sul fondo del termometro, con gravi difficoltà economiche. Significa che questi cittadini hanno avuto difficoltà a sostenere le spese in tutti e sei gli ambiti considerati. Il dato è in leggero aumento rispetto al 2022, quando si era attestato al 9%. Ma l’aumento più sostanzioso riguarda le famiglie che hanno avuto “grosse difficoltà”, che passano dal 35% al 40%, e quelle che hanno avuto problemi a mettere da parte risparmi (+4%).
C’è chi non si cura
Analizzando invece i singoli ambiti di spesa, quello che preoccupa di più è la salute, che nel 2023 ha messo in difficoltà il 47% delle famiglie: quattro punti percentuali in più rispetto ai due anni precedenti. Visite mediche e cure dentistiche sono le prestazioni che più spesso non ci si può permettere. Se a questo associamo il crollo delle visite specialistiche durante gli anni pandemici, non ancora del tutto recuperato, il panorama è ancora più cupo.
Oltretutto il dato italiano è assai peggiore rispetto a quello riscontrato negli altri tre Paesi che hanno preso parte all’indagine. Il nostro 47% di famiglie che per curarsi rischia di mettersi in guai economici è molto più alto rispetto al 38% della Spagna, al 36% del Portogallo e al 28% del Belgio.
Aumenta di quattro punti anche il numero di famiglie con problemi ad affrontare le spese alimentari, dal 37% di un anno fa al 41% del 2023. Carne, pesce e alternative vegane sono i prodotti ai quali si deve rinunciare di più ma frutta e verdura non sono indenni: per il 44% del campione, acquistarle non è così scontato.
Ma è la casa l’ambito che in assoluto causa più grattacapi alle famiglie italiane con il 51% (+2% sul 2022). Di questi il 54% è andato in difficoltà con le bollette - un dato che nel 2024 potrebbe però calare, visto che il prezzo dell’energia è finalmente tornato a livelli normali - mentre per il 41% sono gli imprevisti, come manutenzioni o riparazioni, a far saltare i conti. Per la mobilità è - come sempre - l’auto privata a infliggere stangate. Tra costo del carburante, bollo, rc auto in crescita e manutenzioni, il 61% degli italiani fa fatica ad affrontare la situazione.
Per quasi quattro persone su dieci (il 38%), godere del tempo libero e fruire di prodotti culturali è un lusso. Viaggi e vacanze sono la prima voce di spesa che rischia di far saltare il banco, seguita da bar/ristoranti e concerti o serate al cinema. Infine l’istruzione, che mette in difficoltà un italiano su quattro.