Industria marchigiana in calo: -1,2% nel primo trimestre 2025, pesa il comparto moda in forte sofferenza

Nel primo trimestre del 2025 l’industria marchigiana registra una flessione dell’1,2%, confermando una fase di rallentamento avviata già alla fine del 2022. 

È quanto emerge dall’indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Marche, che fotografa un contesto produttivo ancora fragile, ma con segnali misti tra comparti in difficoltà e altri in lieve ripresa.

Secondo gli industriali, il calo è “contenuto” e in parte attenuato da un quadro commerciale in miglioramento, con un’attività in crescita sia sul mercato interno che su quello estero. 

Questo lascia intravedere la possibilità di una inversione di tendenza nei prossimi trimestri.

A incidere sul clima generale sono soprattutto le incognite geopolitiche e le nuove misure economiche degli Stati Uniti, che alimentano l’instabilità e mettono sotto pressione investimenti ed esportazioni. 

I settori più colpiti restano moda, in forte sofferenza, e gomma-plastica, in calo più lieve. 

In moderato recupero invece meccanica, legno e mobile, mentre l’industria alimentare conferma il trend positivo. Bene anche la farmaceutica, segnalata come comparto in crescita.

“Il 2025 si è aperto con un ulteriore segno meno - commenta Roberto Cardinali, presidente di Confindustria Marche -. Le difficoltà permangono, soprattutto nel calzaturiero, ma ci sono anche comparti che mostrano segnali incoraggianti. Tuttavia, la forte incertezza globale richiede un’azione immediata”.

Da qui l’appello a intervenire su burocrazia, costi energetici e investimenti, per dare fiato al manifatturiero e permettere alle imprese di competere ad armi pari in Europa. 

Cardinali rilancia la proposta del presidente nazionale Edoardo Garrone: “Serve un grande piano straordinario per l’Italia, con al centro il rilancio dell’industria. Anche i numeri dimostrano che non possiamo più aspettare”.