Attualità
giovedì 07 novembre 2024
Nelle Marche il potere d'acquisto delle famiglie è cresciuto meno che nella media italiana

di ANSA
Stato di debolezza dell'economia delle Marche in linea con l'andamento italiano, con indicatori in peggioramento per export delle imprese, calzaturiero in primis.
Ma con occupazione in crescita, grazie all'assunzione di donne. E un turismo che si conferma a buoni livelli. Lo rileva la relazione della Banca d'Italia illustrata questa mattina dal responsabile dell'Ufficio analisi di Bankitalia, Alfredo Bardozzetti ad Ancona che evidenzia, nel primo semestre del 2024, in base all'indicatore trimestrale dell'economia regionale (Iter), una crescita che farebbe segnare un +0,2% rispetto allo stesso periodo del 2023, lievemente meno che in Italia (+0,4%).
Le tensioni geopolitiche nello scacchiere del Medio Oriente mantengono elevata l'incertezza del contesto di riferimento per gli operatori economici. Con una flessione delle vendite per le industrie delle Marche in tutti i principali comparti della manifattura regionale e in particolare nel calzaturiero e farmaceutico, dovuto soprattutto al calo dell'export che ha fatto segnare un calo di oltre il 40%, al netto del farmaceutico, (-6,8%).
La fase ciclica debole e il quadro incerto hanno inciso negativamente sugli investimenti. Terminata la spinta legata alla riqualificazione del patrimonio abitativo, l'attività nel settore delle costruzioni ha continuato ad espandersi beneficiando dei lavori in opere pubbliche, principalmente legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), e dell'accelerazione della ricostruzione post-sisma. Il terziario ha risentito dell'indebolimento della spesa delle famiglie. Nel comparto del turismo le presenze sono state nel complesso superiori a quelle dello scorso anno +2,1%, pur proseguendo il calo delle presenze italiane -1%.
Il traffico passeggeri dell'aeroporto regionale è ulteriormente cresciuto (+21,2%), così come la movimentazione delle merci nei porti di Ancona e Falconara Marittima (+13,5%). La liquidità delle imprese rimane su livelli storicamente elevati. Nel primo semestre l'occupazione è cresciuta in linea con la media italiana, beneficiando del parziale recupero della componente autonoma, mentre l'espansione dei lavoratori dipendenti ha considerevolmente rallentato. Nei primi nove mesi dell'anno, le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni sono cresciute in misura significativamente maggiore della media nazionale, soprattutto nel comparto pelli, cuoio e calzature. L'offerta di lavoro è aumentata più dell'occupazione, associandosi così a una risalita del tasso di disoccupazione, che resta comunque su livelli inferiori alla media del Paese.
Il potere d'acquisto delle famiglie è cresciuto meno che nella media italiana e i consumi hanno sostanzialmente ristagnato. Infine, nella prima parte dell'anno i prestiti bancari a clientela residente nelle Marche hanno continuato a ridursi, più che nella media nazionale. Per quel che riguarda il credito, sono diminuiti anche i prestiti alle famiglie e sono emersi primi lievi segnali di peggioramento della qualità del credito alle imprese, che resta comunque su livelli storicamente elevati. Per le famiglie, il tasso di deterioramento dei prestiti è rimasto invariato sui valori osservati nel 2023, mentre i depositi bancari di famiglie e imprese hanno ripreso a crescere, come nella media nazionale.