Attualità
sabato 07 marzo 2020
Il Parlamento Europeo ha inserito Pesaro Urbino nelle zone "a rischio": cosa significa

di Luca Petinari
Gira da qualche giorno la notizia per la quale la provincia di Pesaro e Urbino sarebbe stata inserita dal Parlamento Europeo - assieme a Savona - tra le zone considerate "a rischio" per l'emergenza coronavirus. Lo ha comunicato il direttore generale del personale del Pe, Kristian Knudsen. Ma cosa significa all'atto pratico?
Da come ben si intuisce, si tratta di una comunicazione interna e che riguarda tutti gli europarlamentari: il PE infatti ha imposto un'auto-quarantena a tutti coloro che fossero stati nelle zone considerate "a rischio", tra le quali figura, da qualche giorno, anche la provincia di Pesaro e Urbino. Un esempio: il leader di Azione ed eurodeputato Carlo Calenda si trova attualmente in quarantena per essere stato a Padova, una delle città considerate a rischio.
Si tratta dunque di una misura di prevenzione adottata dal PE per far fronte all'emergenza coronavirus e che riguarda solo ed esclusivamente gli europarlamentari. Dunque per i cittadini facenti parte delle zone "a rischio" considerate dal PE non cambia nulla: vige ancora l'ordinanza emanata lo scorso 4 marzo e a quella si deve fare riferimento.
La lista comprende Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Cina, Corea del Sud, Iran, Singapore e Giappone. Nella nota si aggiungono anche aree di Fancia e Germania che però "non presentano lo stesso livello di rischio". Nella nota del Parlamento Europeo si specifica che chi è stato nelle zone a rischio dovrebbe stare a casa due settimane.