Attualità
lunedì 10 marzo 2025
Giornata nera per le Borse: crolla Wall Street e investitori preoccupati per le politiche di Trump

di Corriere della Sera
Il lunedì nero di Big tech in Borsa è il 10 marzo 2025: Tesla precipita a Wall Street, dove perde oltre il 14%, mandando in fumo un decimo della capitalizzazione residua (negli ultimi due mesi la casa dell’auto elettrica fondata da Elon Musk ha bruciato più di 100 miliardi).
La flessione del colosso delle e-car trascina al ribasso le altre magnifiche sette sorelle.
Le «Magnifiche 7», che includono anche Apple, Alphabet, Amazon, Meta Platforms e Microsoft, cedono oggi il 5,8% e il 16% dall'inizio dell'anno, Nvidia perde il 5%.
Le difficoltà dell’azienda di Musk
Dopo aver ricevuto un'iniziale spinta post-elettorale grazie alle speranze che la stretta relazione tra Musk e Trump avrebbe aiutato l'azienda di veicoli elettrici, il titolo è poi crollato a causa delle preoccupazioni che il suo marchio si sia intrecciato con il Musk «politico», che così poco piace agli europei (tanto da penalizzarne fortemente le vendite).
L'S&P 500 è in procinto di registrare la settima oscillazione superiore all'1%, in rialzo o in ribasso, negli ultimi otto giorni, a seguito di un periodo spaventoso dominato dai dazi di Trump.
Il timore è che le tariffe possano danneggiare direttamente l'economia o che creino un'incertezza tale da portare le aziende e i consumatori statunitensi alla paralisi.
di ANSA
Gli investitori guardano con crescente preoccupazione agli effetti delle politiche di Donald Trump sull'economia americana, temendo un rallentamento dell'economia se non addirittura una battuta d'arresto a causa dei dazi.
L'entrata in vigore delle tariffe cinesi su alcuni prodotti agricoli e alimentari americani e la minaccia dello stato canadese dell'Ontario di tagliare l'elettricità agli Stati Uniti - nel mirino ci sono i confinanti Stati di New York, Minnesota e Michigan - stanno alimentando il timore di una guerra commerciale a tutto campo e senza esclusione di colpi.
Guerra con la quale anche l'economia americana è destinata a pagare un altissimo prezzo, a prescindere o meno dai tagli dei tassi di interesse da parte della Fed. Pur senza escludere la possibilità di una recessione quest'anno, il presidente americano ha parlato di un "periodo di transizione" e di assestamento per l'economia e ha invitato tutti a mantenere la calma perché - ha detto - "stiamo facendo delle grandi cose".